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Sesta lettera



                  1. L’essere razionale che si è preparato ad essere libero per l’avvento

                  di Gesù, conosce se stesso secondo la propria natura spirituale. Chi
                  conosce  se  stesso,  conosce  il  disegno  di  salvezza  del  Creatore  e
                  quanto egli compie per le sue creature. Miei cari nel Signore, nostre
                  membra  e  coeredi  dei  santi,  nel  nome  di  Gesù  Cristo  prego  Dio
                  perché vi conceda il dono dello spirito di sapienza per discernere e

                  conoscere  tutto  l’amore  che  nutro  per  voi.  Non  è  un  amore  della
                  carne,  ma  dello  Spirito,  opera  di  Dio.  Non  è  necessario  che  io  vi
                  scriva  i  vostri  nomi  secondo  la  carne  perché  essi  sono  corruttibili;
                  quando un uomo ha conosciuto il suo vero nome, conoscerà allora
                  anche il  nome di  verità. Per questo anche Giacobbe  (Gn  32,23-31),
                  quando  lottò  una  notte  intera  con  un  angelo,  conservò  il  nome  di
                  Giacobbe,  ma  quando  spuntò  la  luce,  ebbe  il  nome  di  Israele.  Il

                  senso di questo nome è spirito che vede Dio.
                  Penso  che  non  ignoriate  che  nemici  del  bene  meditano  sempre  il
                  male contro la verità. Per questo motivo Dio non ha visitato le sue
                  creature una sola volta, ma fin da principio alcuni per mezzo della
                  legge dell’alleanza si sono preparati a venire dal loro Creatore. Da

                  essa sono stati istruiti sul modo di adorarlo. La legge dell’alleanza si
                  è inaridita per la sua grande debolezza, per la pesantezza del corpo,
                  per le cattive preoccupazioni e le attività dell’anima si sono fiaccate.
                  Non  era  possibile  il  ritorno  al  primitivo  stato  della  creazione.  E
                  poiché la natura è immortale e non si distrugge insieme col corpo,
                  non  può  essere  liberata  per  i  meriti  della  giustizia;  per  questa

                  ragione  Dio,  nella  sua  bontà,  sì  è  mosso  a  compassione  di  lei,  e
                  mediante la legge scritta, le ha insegnato come adorare Dio. Dio è
                  uno e la natura spirituale poggia sull’unità. Vi sia ben chiaro questo,
                  miei cari: dove non c’è concordia, la guerra è in agguato.


                  2. Il Creatore vide la gravità della ferita umana e che era necessaria
                  l’opera del medico. Gesù stesso, Creatore degli uomini, è il medico
                  che li ha guariti, ma ha mandato davanti a sé dei precursori. Mosè
                  che ci ha dato la legge, non avremo timore di affermarlo, è stato uno
                  dei suoi profeti. Lo Spirito che era con Mosè aiutò pure l’assemblea
                  dei  santi:  tutti  hanno  pregato  Dio  perché  inviasse  il  suo  Figlio
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