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unigenito. Pure Giovanni è uno dei suoi profeti; per questo è scritto:
                  «la Legge e i profeti fino a Giovanni» (Lc 16,16) e «il regno dei cieli
                  soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono» (Mt 11,12). Coloro
                  che  erano  rivestiti  di  Spirito  videro  che  nessuna  fra  le  creature
                  poteva sanare la profonda ferita, ma soltanto la bontà del Padre, cioè

                  il suo Figlio unigenito che il Padre ha mandato come Salvatore di
                  tutta  l’umanità.  Egli  è  il  grande  medico  che  può  sanare  la  grande
                  ferita. Perciò pregarono Dio e la sua bontà.

                  3.  Il  Padre  delle  creature  per  la  salvezza  di  noi  tutti  «non  ha
                  risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi» (Rm 8,32).

                  Le nostre iniquità lo hanno umiliato, ma «per le sue piaghe noi sia-
                  mo  stati  guariti»  (Is  53,5).  Con  la  potenza  della  sua  parola  ci  ha
                  radunati da tutte le nazioni, da un confine all’altro del mondo, ha
                  fatto risorgere dalla terra, i nostri cuori e ci ha insegnato che siamo
                  membra gli uni degli altri. Vi prego, miei cari nel Signore, di capire

                  che  queste  cose  che  vi  ho  scritto  sono  comandamenti  di  Dio.
                  Dobbiamo  capire  la  condizione  che  Gesù  ha  assunto  per  noi:  si  è
                  fatto simile a noi in tutto, «escluso il peccato» (Eb 4,15).
                  Dobbiamo  pure accettare  di  essere  liberati con  la  sua  venuta.  Egli
                  infatti è venuto per farci sapienti con la sua stoltezza, per farci ricchi
                  con la sua povertà, per consolarci con la sua debolezza, per dare a
                  noi tutti la risurrezione e annientare colui che aveva il potere sulla

                  morte. Allora cesseremo di invocare Gesù secondo la carne perché la
                  sua venuta ci sorregge nel retto servizio fino a distruggere le nostre
                  iniquità. Allora Gesù ci dirà: «Vi ho chiamati amici» (Gv 15,15) e non
                  più  servi.  Quando  gli  apostoli  giunsero  ad  accogliere  lo  spirito  di
                  figli, allora lo Spirito Santo insegnò loro ad adorare il Padre in modo

                  conveniente.
                  A  me,  povero  e  maledetto  di  Cristo,  l’età  cui  sono  giunto  mi  ha
                  portato gioia, gemito e pianto.
                  Infatti  molti  della  nostra  generazione  hanno  indossato  la  veste  di
                  Dio, ma hanno negato la sua potenza. Quelli che si sono preparati
                  ad essere liberati per l’avvento di Gesù, mi arrecano gioia. Ma quelli

                  che trafficano sul nome di Gesù e fanno la volontà del proprio cuore
                  e del proprio corpo, mi arrecano afflizione. Io piango su coloro che
                  hanno  considerato  la  lunghezza  del  tempo,  si  sono  scoraggiati,  si
                  sono  privati  della  veste  di  Dio  e  sono  diventati  simili  a  bestie.
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