Page 27 - Lettere
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Sappiate  che  per  uomini  simili  la  venuta  di  Gesù  è  grande
                  condanna.  Ma  voi,  miei  cari  nel  Signore,  sappiate  conoscere  voi
                  stessi  e  discernere  i  tempi  e  preparatevi  ad  offrirvi  come  vittime
                  gradite a Dio.


                  4. Io scrivo a voi «come a persone intelligenti» (1Cor 10,15) perché
                  voi  siete  capaci  di  capire  voi  stessi.  Voi  sapete  che  chi  conosce  se
                  stesso, conosce Dio è il suo disegno di salvezza per le sue creature.
                  Vi sia ben chiaro che l’amore che nutro per voi non  è carnale, ma
                  spirituale,  opera  di  Dio  che  «è  tremendo  nell’assemblea  dei  santi,
                  grande  e  terribile  tra  quanti  lo  circondano»  (Sal  88,8).  Finché

                  abbiamo  degli  intercessori  presso  Dio,  preparatevi  ad  offrire  ai
                  vostri cuori quel fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra (Lc
                  12,49). Esercitate i vostri cuori e i vostri sensi a discernere il bene dal
                  male,  la  destra  dalla  sinistra,  la  saldezza  dalla  debolezza.  Gesù
                  sapeva  che  la  materia  di  questo  mondo  è  in  potere  del  diavolo.

                  Perciò chiamò i suoi discepoli e disse loro: «Non accumulatevi tesori
                  sulla terra. Non affannatevi per il domani perché il domani avrà già
                  le sue inquietudini» (Mt 6,19.34). In verità, miei cari, il timoniere di
                  una nave si vanta quando i venti sono calmi, ma la perizia del ti-
                  moniere  si  vede  quando  soffiano  venti  violenti  e  contrari.  Cercate
                  ora  di  capire  il  tempo  nel  quale  siamo  giunti.  Se  dovessi  parlarvi
                  dettagliatamente  della  libertà,  dovrei  aggiungere  molte  altre  cose

                  ma «Da’ consigli al saggio e diventerà ancora più saggio» (Pro 9,9).
                  Vi saluto, cari figli nel Signore, «piccoli e grandi» (At 8,10). Amen.




                                              Settima lettera



                  1.  Antonio  vi  saluta  nel  Signore,  cari  fratelli.  Gioite!  Non  mi

                  stancherò  di  ricordarmi  di  voi,  membri  di  questa  chiesa  cattolica.
                  Voglio che sappiate che l’amore che nutro per voi non è carnale, ma
                  spirituale, opera di Dio. L’amore carnale, infatti, è debole, instabile,
                  sconvolto da venti estranei. Tutti quelli che temono Dio e osservano
                  i suoi comandamenti, sono servi di Dio; non c’è ancora perfezione in
                  questo  servizio  ma  giustizia  che  conduce  allo  spirito  di  figli.  Per
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