Page 6 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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Rachele.
                  Quindi non meravigliarti che tanto si ami Rachele, quando anche la sua
                  serva (cioè la sapienza del mondo che al confronto della sua padrona è
                  reputata stoltezza) con tanto amore è cercata dai filosofi del mondo.


                                               Capitolo IV

                             In che modo per amore della sapienza, l’animo
                                spesso è indotto ad esercitare la giustizia

                  In che modo d’altra parte ci si accosta a Lia, mentre si desidera Rachele,
                  facilmente riconoscono quelli che imparano che spesso questo succede
                  non tanto con l’ascoltare, quanto piuttosto con l’esperire. Spesso accade
                  che  l’animo,  troppo  poco  liberato  dalla  bassezza  dell’antico  modo  di
                  vita,. e non ancora adatto alla contemplazione delle cose celesti, mentre
                  si  mette  nella  stanza  di  Rachele,  mentre  si  prepara  ai  suoi  abbracci,
                  mentre  crede  armai  di  possederla,  all’improvviso  ed  inaspettatamente
                  scopre di essere negli amplessi di Lia. La stanza di Rachele è infatti la
                  Sacra  Scrittura,  nella  quale  senza  dubbio  si  cela  sotto  il  velo
                  dell’allegoria  la  sapienza  divina.  In  tale  stanza,  tante  volte  si  cerca
                  Rachele, quante volte nella sacra lettura si cerca l’intelligenza spirituale.
                  Ma fino a quando non saremo in grado di penetrare le case sublimi, non
                  troviamo  ancora  Rachele,  a  lungo  desiderata,  con  attenzione  cercata.
                  Incominciamo dunque a gemere, a sospirare, a piangere la nostra cecità
                  non  solo,  ma  anche  a  vergognarci.  Se  noi  che  ci  addoloriamo,  ci
                  chiediamo  da  dove  meritammo  tale  cecità,  ci  troviamo  di  fronte  alle
                  azioni malvagie che abbiamo compiuto. Che anzi la stessa lettura dei
                  libri sacri frequentemente rammenta a noi che non lo vogliamo e che in
                  essa  cerchiamo  qualche  altra  cosa,  la  nostra  indegnità  e  in  tal  modo
                  addolorai nostri cuori.
                  Tutte  le  volte  che  nella lettura  dei  testi  sacri  troveremo,  invece  della
                  contemplazione, la compunzione, saremo certi di trovare nella stanza di
                  Rachele, non lei, ma Lia. Infatti come è proprio di Rachele meditare,
                  contemplare,  ragionare,  intendere,  così  certamente  è  proprio  di  Lia,
                  piangere, gemere, addolorarsi, sospirare. Infatti Lia, come è stato detto,
                  è  l’affetto  infiammato  dallo  Spirito  divino;  Rachele  è  la  ragione
                  illuminata dalla divina rivelazione. Lia è l’affetto che si conforma alla
                  norma  della  giustizia,  Rachele  è  la  ragione  che  si  solleva  alla
                  contemplazione della celeste sapienza. Ma di loro abbiamo parlato fin
                  qui. Ora vediamo le ancelle.
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