Page 5 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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erra nel giudicare le cose. Se dunque per Lia si intende il desiderio di
                  giustizia  e  per  Rachele  l’amore  per  la  sapienza,  appare  manifesta  la
                  ragione per cui Lia è quasi disprezzata da tutti, e Rachele tanto amata.


                                               Capitolo III

                                   Della doppia fonte di tutto il bene,
                                     cioè della ragione e dell’affetto

                  Ma  è  meglio  fin  d’ora  riflettere  più  attentamente  sulle  due  mogli  di
                  Giacobbe,  e  più  chiaramente  esporre  ciò  che  viene  dall’animo.  Due
                  forze sono date ad ogni spirito, razionale dal Padre della luce, da cui
                  proviene ogni cosa ottima e ogni dono perfetto. Una è la ragione, l’altra
                  è l’affetto: la ragione con cui comprendiamo, l’affetto per cui amiamo;
                  la ragione per la verità, l’affetto per la virtù. Queste sono le due sorelle
                  unite dal Signore: Olla e Oliva, Gerusalemme e Samaria. Queste sono
                  le due mogli dello spirito razionale; da esse sono generati prole gene-
                  rosa e gli eredi del regno celeste. Dalla ragione hanno origine i buoni
                  consigli;  dall’affetto  i  santi  desideri.  Da  quella  il  senso  spirituale,  da
                  questa giusti affetti. Da questa infine ogni virtù, da quella invero ogni
                  verità.
                  Si deve pertanto sapere che l’affetto ora veramente comincia ad essere
                  Lia, quando cerca ardentemente di conformarsi alla giustizia.
                  E si asserisce senza dubbio che la ragione è Rachele, quando dalla luce
                  della  somma  e  vera  esperienza  è  rischiarata.  Ma  chi  ignora  quanto
                  quello sia faticoso, questo piacevole?
                  In  ogni  modo  non  senza  grande  fatica  dell’animo,  l’affetto  si  volge
                  dalle cose illecite alle lecite; e a buon diritto tale moglie è chiamata Lia,
                  cioè laboriosa.
                  In vero, che cosa di più dolce, che cosa di più piacevole può esservi del
                  volgere l’occhio della mente alla contemplazione della somma sapienza?
                  Per tanto quando la ragione si dilata per contemplarla, a buon diritto è
                  onorata  col  nome  di  Rachele.  Rachele  significa  colei  che  vede  il
                  principio, o agnello.
                  Affinché dunque sia degna di tale nome, compia ciò che trova scritto:
                  Sappiate  del  Signore  nella  bontà,  e  in  semplicità  di  cuore  cercatelo
                  (Sap. 1, 1). Chi sa del Signore nella bontà, già scorge con l’occhio della
                  fede quello che è il principio di tutto.
                  Ma è veramente agnello se cerca in semplicità. Guarda come il cercare
                  non qualsiasi cosa, ma la somma sapienza in semplicità, ti trasformi in
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