Page 35 - La natura del corpo e dell'anima
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beatitudine, una cosa sola per l’immortalità e l’incorruttibilità, una cosa sola
anche in qualche modo per la divinità stessa. «A quanti» infatti «lo ricevettero,
diede il potere di divenire figli di Dio».
[I gradi dell’ascesa dell’anima a Dio]
108. Ma consideriamo i gradi, dal più basso sino al più alto, attraverso i quali
l’anima che tende alla perfezione progredendo sale sino al suo Autore.
Nel primo grado l’anima vivifica con la sua presenza questo corpo terreno e
mortale: lo raccoglie e lo mantiene nell’unità, non gli permette di dissolversi e
di corrompersi, fa che il nutrimento sia distribuito opportunamente per le
membra fornendo a ciascuna il dovuto, conservando l’armonia e la misura non
soltanto nella bellezza del corpo ma anche in quelle funzioni che permettono la
crescita e la riproduzione. Tutto questo, però, come si può facilmente vedere,
l’uomo lo condivide anche con le piante. Anche di esse diciamo che vivono:
vediamo e affermiamo che ciascuna di esse si conserva nel suo genere, si
alimenta, cresce, si riproduce.
109. Sali dunque al secondo grado, e vedi che cosa può l’anima nei sensi, dove
la vita è percepibile in modo più palese ed evidente, e per i quali nulla può
esserci di comune fra noi e le piante, che sono radicate e fissate alla terra.
L’anima si volge al tatto, e sente e distingue il caldo e il freddo, la ruvidezza, la
delicatezza, la durezza, la mollezza, la leggerezza e la pesantezza. E poi giudica,
gustando, odorando, udendo e vedendo, delle innumerevoli differenze dei
sapori, degli odori, dei suoni, delle forme. E in tutto ciò ricerca e accoglie quel
che si confà alla natura del suo corpo, mentre rigetta e fugge ciò che le è
contrario.
A intervalli regolari di tempo si distacca dai sensi, e ne rigenera i moti con una
sorta di vacanza, mentre in vario modo rivolge in sé la folla delle immagini
delle cose che tramite loro ha accolto; tutto questo costituisce il sonno e i sogni.
110. Spesso anche, lieta e libera, movendo armoniosamente e senza fatica le
membra [del suo corpo], trae diletto dalla facilità dei movimenti. Per l’unione
sessuale fa quanto può, unendo due nature in un unico corpo con il legame
dell’amore. Nessuno nega tuttavia che anche negli animali l’anima possa fare
tutto questo.
Innalzati dunque al terzo grado, con il quale siamo ormai a un livello
propriamente umano. Pensa alla memoria. Non a quella che risulta
dall’abitudine, da ciò che entra attraverso i sensi nell’anima, memoria che anche
le bestie hanno, ma a quella che si fonda sull’attenzione e sui segni di
innumerevoli cose che le sono affidate e che essa ritiene. Pensa alle tante attività
artigiane e agricole, alla costruzione delle diverse città, ai mirabili edifici di ogni
sorta e ai grandi lavori; pensa all’invenzione di tanti segni: lettere, parole, gesti,
suoni di ogni specie, dipinti e immagini. Considera le tante lingue delle nazioni,
i fiumi di eloquenza, la varietà dei poemi, le mille finzioni per divagarsi e gioca-
re, la perizia nel suonare, la precisione nel misurare, la perizia nel calcolo, le