Page 41 - L'unione con Dio
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(28) Prov. 8, 31.
(29) I sensi dell’uomo esteriore sono l’immaginazione e le passioni;
per l’uomo interiore sono l’intelligenza e la volontà, che si trovano a volte
senza alcun soccorso da parte della devozione sensibile.
(30) Infatti tutti i disegni di Dio su noi sono misericordiosi,
specialmente dal punto di vista della nostra santificazione, e gli ostacoli
all’attuazione dei piani divini provengono unicamente dalle nostre
sregolate passioni.
(31) Il libro “De spiritu et anima” è di autore incerto; si trova
stampato al seguito delle opere di S. Agostino in Migne, Patrol. lat., vol.
XL, 779.
(32) Queste tenebre dello spirito sono il silenzio della
immaginazione che non è più ascoltata, e quello dell’intelligenza che è
abbastanza illuminata per comprendere che in sostanza non si capisce
nulla della Divinità in se stessa. Il meglio per noi è di negare in Dio i
difetti che constatiamo nelle creature, per la ragione che noi naturalmente
non conosciamo Dio che attraverso le creature le quali sono infinitamente
impotenti a darci una idea adeguata del Creatore.
(33) Sal. 84, 8.
(34) Non si perde Dio, il bene increato, che attaccandosi
illegittimamente al bene creato; se non ci si attacca al bene creato, non si
perde Iddio e si tende a lui senza sforzo.
(35) Gv. 14, 6.
(36) L’anima amante di Dio non, si occupa delle cose del mondo se
non perché sono in relazione a Dio ed ai propri obblighi.
(37) Ciò è vero perché, secondo la vera filosofia, la essenza d’una
cosa è distinta dalla sua esistenza.
(38) Ogni causa attuale è a Dio più intimamente presente nella sua
opera che l’opera stessa, poiché necessariamente, la precede.
(39) Gv. l, 3-4.
(40) Noi non abbiamo abitualmente l’esperienza delle cose divine e
da principio possiamo solo paragonarle alle cose che sperimentiamo
quaggiù.
(41) Noi neghiamo in Dio tutto ciò che è una semplice possibilità o
una imperfezione. Noi neghiamo in lui “ciò che è proprio della nostra
ragione” ossia il ragionamento, perché esso presuppone l’assenza della
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