Page 36 - L'unione con Dio
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Io non merito che la terra mi sopporti. Fra tutti gli uomini non ve n’è uno
                  che non debba essere preferito a me.
                  Io mi metto al disotto di tutti, e mi faccio volontariamente il servitore di
                  tutti.  Nei  trasporti  di  una  sincera  carità,  abbraccio  tutti  gli  uomini,
                  specialmente quelli che mi tormentano e mi perseguitano.
                  Per amor vostro rinuncio ad ogni peccato, ad ogni vanità, a tutti i piaceri
                  mondani,  a  tutto  ciò  che  è  contrario  all’ordine;  rinuncio  anche  alla  mia
                  propria volontà, abbandono e disdegno tutto ciò che è meno di voi e vi
                  preferisco a tutto.
                  Accetto i vostri disegni sopra di me.
                  Io desidero che la vostra santa volontà si compia sempre in me, nel tempo
                  e nella eternità.
                  Io mi offro a voi, pronto a soffrire, con l’aiuto della vostra grazia e per la
                  gloria del vostro nome, ogni specie d’ignominia, d’ingiuria, di disprezzo
                  e di obbrobri, ogni specie di tribolazione e di dolori.
                  Io  sono  pronto  a  soffrire  la  privazione  assoluta  di  ogni  consolazione
                  sensibile.
                  Io non mi rifiuto di vivere, se tale è la vostra volontà, in quella povertà e
                  fra quelle afflizioni in cui voi stesso siete vissuto.

                  Il peccatore domanda le virtù cristiane
                  O amabilissimo Gesù, fate morire in me tutto ciò che vi dispiace.
                  Ornate la mia anima delle vostre virtù e dei vostri meriti.
                  Datemi  la  vera  umiltà,  la  vera  obbedienza,  la  vera  dolcezza,  la  vera
                  pazienza, la vera carità.
                  Datemi un assoluto impero sulla mia lingua, su tutte le mie membra, su
                  tutti i miei sensi.
                  Datemi la libertà interiore, lo spirito di povertà, la purezza e la perfetta
                  contemplazione di voi stesso.
                  Rendete la mia anima conforme all’anima umana che faceva parte della
                  vostra santa umanità, e il mio corpo conforme a quel corpo così puro e
                  così privo di ogni macchia, che voi avete rivestito.
                  Spandete in me la luce serena e brillante della vostra divinità.

                  Egli desidera di essere trasformato in Cristo
                  Io credo fermamente che abitate in me con la vostra divinità.
                  Degnatevi dunque di vedere coi miei occhi, di udire con le mie orecchie,
                  di parlare con la mia bocca, di agire, insomma, con tutto il mio essere, per
                  operare in me ciò che vi piace.
                  Liberatemi da tutto ciò che mi imbarazza e mi impedisce di essere unito a
                  voi perfettamente (83).




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