Page 45 - L'unione con Dio
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(79) 2 Cr. 3, 5.

                         (80)  Questa  dottrina  di  Alberto  Magno  sulla  Provvidenza  è
                  veramente mirabile. Essa è basata sull’assioma che le azioni della creatura
                  non  sono  parzialmente  della  creatura  e  parzialmente  di  Dio,  ma
                  totalmente della creatura e totalmente di Dio. (Cf. S. Th. Cont. Gent. n. 70).
                  La causalità umana non è affatto parallela alla causalità divina, ma, come
                  dicono  gli  Scolastici,  subalterna.  Basta  questa  dottrina  a  salvaguardare
                  tutta  l’azione  di  Dio  e  tutta  l’azione  della  creatura.  La  dottrina  del
                  parallelismo  invece  diminuisce  l’una  e  l’altra  e  conduce  al  fatalismo,
                  attribuendo  a  Dio  cose  che  non  ha  fatto  e  sopprimendo  per  l’uomo  il
                  principio  necessario  ad  ogni  bene,  in  particolare  la  libertà.  La  dottrina
                  delle  causalità  subordinate  è  anche  la  prima  che  spiega  come  le  cose
                  decretate da Dio possono essere  determinate  nella causalità  suprema, e
                  prodursi  infallibilmente  senza  essere  necessariamente  nelle  causalità
                  seconde. Questa è alta teologia. Disgraziatamente certi moderni l’hanno
                  dimenticata.
                         (81)  Questo  capitolo  e  la  preghiera  che  segue  mancano  in  molte
                  edizioni del nostro opuscolo. Se non sono di S. Alberto, entrano tuttavia
                  pienamente nel suo pensiero e nel suo argomento. Si sa pure che il grande

                  Dottore aveva l’abitudine di riassumere in belle preghiere le sue lezioni
                  più  strettamente  dogmatiche.  Per  questi  motivi  le  aggiungiamo  qui.  Si
                  può concludere che la vera scienza non gonfia né inaridisce.
                         (82) Cap. IX.

                         (83) Quando l’uomo si lascia condurre dallo spirito di Dio, diventa
                  il  fedele  strumento  di  Dio,  perché  egli  sottomette  all’azione  di  Dio  la
                  propria attività, pur conservandola intatta.































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