Page 29 - L'unione con Dio
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nelle mani della sua immutabile e infallibile provvidenza. E ciò non deve
meravigliarci, poiché egli dà a tutte le creature anzitutto l’essere, il potere
e l’azione, ossia la sostanza, la facoltà e l’opera, poi la specie, la forma e
l’ordine, in numero, peso e misura.
Tutte le cose dipendono da Dio nel loro essere e nella loro attività
Come l’opera d’arte presuppone l’opera della natura, così l’opera della
natura presuppone l’opera di Dio creatore, conservatore, ordinatore,
amministratore.
A lui solo, infatti, appartengono la potenza, la saggezza, la bontà infinita,
la misericordia essenziale, la giustizia, la verità, la carità immutabile,
l’immensità e l’eternità.
Nessun essere potrebbe sussistere ed operare per virtù propria, ma ogni
creatura deve operare per virtù di Dio, cioè del primo motore, del primo
principio, causa di ogni azione e che agisce in ogni essere capace di agire.
Tutto dipende da Dio per l’ordine e l’armonia
Se si tratta di creare l’armonia dell’ordine, la Provvidenza di Dio
provvede immediatamente a tutto, fino nei minimi particolari.
Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, nulla può sfuggire
all’eterna provvidenza di Dio; nulla le si sottrae, sia nelle opere della
natura, come negli atti della libertà, come anche nelle opere del caso o
fatalità, o in ciò che è stato voluto da essa.
Non solo, ma è impossibile a Dio fare alcuna cosa che non cada sotto il
dominio della sua provvidenza, come non può fare nulla che non sia
sottomesso alla sua azione.
La Provvidenza si estende anche ai pensieri dell’uomo
La Provvidenza di Dio si estende dunque a tutte le cose, anche ai pensieri
dell’uomo.
Ci dice infatti la Sacra Scrittura: “Gettate tutte le vostre inquietudini nel
seno di Colui che ha cura di voi” (72). Il Salmista aggiunge: “Gettate i
vostri pensieri nel Signore ed Egli vi nutrirà” (73).
La bontà di Dio si estende a tutti gli esseri
Nel secondo capitolo dell’Ecclesiastico è detto: “Considerate, o figli, le
generazioni degli uomini e sappiate ,che nessuno sperò nel Signore e
rimase confuso, che nessuno che ha perseverato nei suoi comandamenti è
stato poi abbandonato” (74). E il Signore dice anche: “Non vi inquietate
domandandovi: Che cosa mangeremo?” (75).
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