Page 64 - Frasi agostiniane
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711.      Riammetti, ti prego, il tuo schiavo fuggitivo, o Signore e Padre
                    clementissimo. (Solil. 1, 1, 5)

                712.      Finché siamo in terra, preghiamo affinché Dio non rimuova da noi la
                    nostra preghiera nè la sua misericordia. Noi preghiamo con perseveranza
                    affinché lui abbia misericordia con perseveranza. (En. in ps.65, 24)

                713.      Il tuo desiderio è la tua preghiera; se continuo è il desiderio, continua è
                    la preghiera. (Ep. 37, 14)

                714.      I vostri ardenti desideri a sembrano delle mani invisibili, con le quali
                    bussate ad una porta invisibile, perché invisibilmente vi si apra e
                    invisibilmente possiate entrare e invisibilmente ottenere la salute. (En. in ps.
                    103, d. 1, 1)

                715.      Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace: se desideri sempre,
                    sempre preghi. Quando sonnecchia la preghiera? Quando si raffredda il
                    desiderio. (Serm. 80, 7)

                716.      Con tanto maggiore capacità riceveremo quel bene molto grande..., con
                    quanto maggior fede crediamo ad esso, con quanto maggiore fermezza
                    speriamo in esso, con quanto maggiore ardore lo desideriamo. (Ep. 130, 8. 17)

                717.      Dunque, per stimolare l'orecchio canta pure con la voce, soprattutto
                    però non ammutolirti col cuore, non tacere con la vita. (Ep. 146, 2)


                718.      Se alcuni non sono stati ancora chiamati, preghiamo per loro affinché
                    vengano chiamati. Può darsi che essi siano predestinati in questo modo: che
                    la loro salvezza sia stata rimessa alle nostre preghiere. (De dono pers. 22, 60)

                719.      Questo è lo scopo cui mirano costantemente le divine e Sacre Scritture,
                    quello, cioè, di purificare il nostro interno da ciò che c'impedisce la vista di
                    Dio. (Serm. 88, 5, 5)

                720.      Quando, rintuzzata la mia debolezza, tornai fra gli oggetti consueti,
                    non riportavo con me che un ricordo amoroso e il rimpianto, per così dire,
                    dei profumi di una vivanda che non potevo ancora gustare. (Confess. 7, 17, 23)

                721.      Talvolta mi introduci in un sentimento interiore del tutto sconosciuto e
                    indefinibilmente dolce, che, qualora raggiunga dentro di me la sua pienezza,
                    sarà non so cosa, che non sarà questa vita. (Confess. 10, 40, 65)





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