Page 57 - Frasi agostiniane
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627. Longa vita, nihil aliud quam longa infirmitas.
Una lunga vita non è altro che una lunga malattia. (Serm. 80, 2)
628. Quid miraris? Medicum occidit aegrotus, sed eum medicus occisus sanavit
phreneticum.
Perché ti stupisci? Il malato uccise il medico, ma il medico ucciso guarì quel
pazzo furioso. (Serm. 80, 4)
629. Eroga quantum potes, fac bene cum anima tua, ne auferatur hac nocte anima
tua.
Distribuisci quanto puoi, tratta bene l'anima tua, affinché non sia tolta questa
notte. (Serm. 86, 14, 17)
630. Quid est speciosius Deo? Quid deformius crucifixo?
Che cosa c'è di più bello di Dio? Che cosa più deforme del Crocifisso? (Serm.
95, 4)
631. Hyems est, vestite nudos. Nudus est Christus.
È inverno, vestite gli ignudi; nudo è Cristo. (Serm. 95, 7)
632. Veniunt ut abeant anni nostri. Veniunt, inquam, ut eant. Non enim veniunt
ut stent nobiscum; sed, cum transeunt per nos, terunt nos et minus minusque valere
nos faciunt.
I nostri anni vengono per andarsene; vengono, dicevo, per andarsene; poiché
non vengono per rimanere fermi con noi; ma poiché passano come attraverso
noi, ci logorano e fanno indebolire di più le nostre forze. (Serm. 109, 4)
633. Non quod videtur sed quod creditur pascit.
Nutre non ciò che appare ma ciò che si crede. (Serm. 103, 5)
634. Ibi Dominus pascit, sed prius hinc transit.
Lassù il Signore ci ristorerà, ma prima passerà da questa terra. (Serm. 103, 4,
5)
635. A te auferetur aliquando onus necessitatis: aeterna est dulcedo veritatis.
A te sarà portato via un giorno il peso della necessità, mentre eterna è la
dolcezza della verità. (Serm. 103, 4, 5)
636. Extendit se ipse; tetigit Christus, et sonavit dulcedo veritatis.
Paolo stirava se stesso, Cristo lo toccò, e la dolcezza della veroità emise dei
suoni. (En. in ps. 149, 8)
637. Si bene de me sentis, laudas me; si male sentis, accusas me sed non excusas te.
Se pensi bene di me, tu mi lodi; se pensi male, tu mi accusi, ma non
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