Page 113 - Cristianesimo vissuto
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Se  hai  la  disgrazia  di  fare  una  breccia  nei  principii,  sarà  sempre  a
                  profitto dei tuoi capricci. Ed allora tu sei come una nave senza bussola,
                  come una locomotiva senza binario, come una foglia in balia del vento.
                  Lo  sai,  i  capricci  sono  essenzialmente  mobili:  quelli  di  oggi  non  sono
                  quelli di ieri nè quelli di domani. Così la tua vita, piegando al soffio dei
                  tuoi  capricci,  fa  di  te  una  banderuola.  Ohimè!  I  tetti  coprono  più
                  banderuole di quello che ne espongono al vento! Che triste commedia è
                  quella d'una povera vita umana, così sballottata di piacere in piacere, di
                  inezia in inezia, dì nullità in nullità. Quando non si vive di principii, non
                  vi sono più caratteri.
                     Non  si  vuole  inflessibilità  di  principii.  Quindi  va'  alla  cerca  dei
                  caratteri. Fa' come Diogene: piglia la lanterna e cerca un uomo.
                     Si dice che sono gli uomini che mancano; non lo credo: sono i principii
                  che mancano . È il Padre Aubry, un pensatore ed un carattere, che così
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                  parla.  Sì,  i  principii  mancano;  e  perché  mancano,  non  si  formano  più
                  uomini, non si formano più cristiani.
                     Prendendo  per  legge  la  ricerca  del  proprio  piacere  ciascuno
                  s'impicciolisce sopra di sè, e si isola in sè. Difatti i capricci, i bisogni e i
                  gusti  dell'uno  non  sono  quelli  dell'altro;  ciascuno  ha  cosi  una  legge  ed
                  una via individuale, ed  allora è la divisione nelle idee, la competizione
                  negli interessi, il caos nella pratica. Non c'è più una base comune, non più
                  intesa possibile, non più unione in nulla, non più accordo per nulla. È la
                  confusione, è la debolezza, è la rovina. Ecco a che punto ci troviamo, e
                  Dio  sa  dove  andiamo.  Ed  è  il  risultato  logico  della  vita  di  tentativi  e
                  d'incertezze.
                     Oh!  una  buona  volta,  tu  che  vuoi  essere  un  uomo  e  soprattutto  un
                  cristiano,  lascia  lascia  da  parte  i  modi  di  vedere  e  di  fare  del  mondo
                  degradato; scuoti risolutamente codesta vita di sentimentalità egoista, di
                  vanità  codarda  e  di  falsità  interessata;  esci  dalla  strada  fangosa.  Vedrai
                  che,  se  vi  è  immensamente  da  fare  e  da  rifare  nella  nostra  società,  è
                  possibile  fare  e  rifare  immensamente.  Che  bella  carriera  aperta  agli
                  uomini che sapranno avere la mente e il cuore cristiani! T'ho mostrato qui
                  i  principii  che  fanno  le  menti  e  i  cuori  cristiani.  Prendili,  svolgili,  falli
                  vivere  in  te.  Va'  a  questa  mèta,  segui  questo  cammino,  piglia  questi
                  mezzi; ed io ti assicuro che sarai un cristiano. Lo sarai e lavorerai a fare
                  dei  cristiani.  Aprirai  ad  altri  le  vie  della  vita;  trascinerai  nel  tuo
                  movimento altre anime, le quali alla loro volta hanno bisogno di vivere. E
                  voi tutti insieme salirete, e potrà rifarsi una società cristiana.




                     80  Essai sur la Méthode des Etudes ecclésiastiques en France.







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