Page 7 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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questo in loro. Quanto agli altri, che essi si purifichino prima di voler entrare nel
Santuario, così come glielo ordina San Dionigi. Ma un’opera del tutto divina va lasciata
fare a Dio, poiché l’anima vi contribuisce solo con una fedele sottomissione alla sua
guida. Infatti, come potrebbe la creatura fare ciò che non può neppure conoscere, e che
le accade senza che essa possa averlo previsto? Il modello di ciò è contenuto nell’idea di
Dio, e l’esecuzione è nelle mani della sua grazia; egli desidera un cuore che si dia
totalmente a lui, senza più riprendersi, e che lo lasci agire a suo piacimento. Lo Spirito e
la Sposa dicono: Vieni!, e chi ascolta ripeta: Vieni! Colui che attesta queste cose dice:
Sì, verrò presto! Amen. Vieni, Signore Gesù (Ap 22,17-20). Un cuore tenero e
arrendevole, un orecchio attento e sotto messo e una bocca pura e semplice sono il
cuore, l’orecchio e la bocca che lo Sposo desidera nella sua Sposa per farle
comprendere il suo Cantico, e per farglielo cantare con lui. Felici coloro che lo
comprendono in questa vita! Essi lo canteranno in eterno nel cielo; ma chi non vorrà in
alcun modo spogliarsi della canzone dell’uomo, non imparerà mai il Cantico di Dio. Chi
ha orecchie per intendere intenda, perché queste parole sono molto fedeli e veritiere (Ap
21,5).