Page 4 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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Figlio con la sua purissima Amante?
L’Amico dello Sposo lo riconoscerà facilmente dalla voce, e ascoltandola sarà
riempito di gioia (Gv 3,29); egli desidererà inoltre partecipare alla felicità della Sposa,
non ignorando che a lui è offerto lo stesso privilegio, se vuole seguire i suoi passi.
Felice colui che ascoltando questo canto mistico sente che il suo cuore è in accordo con
esso! Ma chiunque non intende questa voce ignora il vero amore; e pieno dell’amore di
se stesso e di un attaccamento sensuale alle Creature, è incapace di sperimentare gli
effetti ineffabili della pura Carità.
Questo Libro contiene cose a tal punto misteriose che non bisogna stupirsi del fatto
che la loro spiegazione sia così elevata, e che i segreti più intimi dell’interiore vi si
scoprano solo con fatica. Esso porta giustamente il nome di Cantico dei Cantici, cioè del
più nobile e più eccellente di tutti i Cantici, in quanto è il più piacevole per il suo
contenuto, il più elevato per le sue profezie, il più ricco nelle sue immagini e nei suoi
misteri, e il più seducente grazie ai nomi così teneri di Sposo e di Sposa, nei quali sono
compresi gli amori e le corrispondenze reciproche del Verbo e dell’Anima. È l’elogio
degli elogi di Dio, la lode di Gesù Cristo e della Chiesa; il canto dell’amore sacro, e
l’epitalamio del matrimonio eterno. È in queste sacre conversazioni che Gesù Cristo
istruisce l’Anima come fosse il suo Maestro, che la loda e la accarezza in qualità di
Sposo, e che la purifica e la perfeziona perché è il suo Dio. E la sua Amante fedele, con
l’esaudire perfettamente le sue volontà, riceve lumi e grazie a sufficienza per renderne
partecipe un’infinità di altri cuori.
Ora, tutto ciò può essere spiegato solo svelando il commercio segreto che avviene tra
Gesù e l’Anima che egli tanto desidera prendere in Sposa e, al tempo stesso, le
operazioni mistiche attraverso le quali Dio si prende cura di purificarla; la fedeltà di lei
nel seguirlo, e nel rimanere sottomessa alla sua operazione divina, così come gli orribili
deserti e le dure prove attraverso le quali lei giunge al proprio annullamento, e pertanto
alla sua trasformazione in Dio. Tutto ciò si è felicemente compiuto in questo scritto, che
ci è stato dato da una persona di pietà che sembra essere stata scelta come un’altra
Sulamita per offrirci questa spiegazione. È ammirevole come costei sia stata in grado di
disvelare con tanta precisione e completezza i procedimenti segreti delle Anime in Dio,
e le più inaudite singolarità del Regno interiore, traendo da un testo che sembrava privo
di ordine e di coerenza un senso tanto logico e chiaro. Tanto più che la diversità delle
persone che vi parlano, le frequenti interruzioni e le espressioni sorprendenti per la loro
disinvoltura, sotto il velo di una continua allegoria, non avevano apparentemente nulla
da cui si potesse trarre con tanta esattezza la spiegazione dell’inizio, dello sviluppo e del
compimento del cammino interiore.
Per interpretare questo Libro assolutamente divino si è scritta una infinità di opere.
Alcune sono il risultato dello studio, altre sono il frutto della Preghiera, e altre sono
state dettate dal traboccare della pienezza provocata dall’unione divina. Tuttavia questa
opera si distinguerà come assolutamente nuova nel suo genere, nonostante la sua verità
sia eterna in Dio; e si osserverà che essa è così singolare da poter passare per originale
in tale materia, tanto più che è stata fatta senza premeditazione, e senza altro libro che il
Testo sacro.
Che l’umile e pietoso lettore ammiri le profusioni della bontà divina nei confronti
delle Anime che gli sono fedeli, non attribuendo nulla alla Creatura se non la miseria
che le è connaturata, e glorifichi il Signore per tutto quello che di solido e di edificante
troverà in quest’opera.
Salomone, grazie a un particolare incitamento dello Spirito Santo di cui la fede della