Page 5 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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Chiesa non ci permette di dubitare, e prima della sua deplorevole caduta, ha cantato
attraverso questo Cantico misterioso i casti amori, le segrete corrispondenze, la fedeltà
reciproca, l’intima unione e il sacro matrimonio di Gesù Cristo con la sua Chiesa. Ma la
stessa cosa vale anche per ogni Anima pura, in quanto essa è un membro illustre del
Corpo mistico di cui egli è il capo. In breve, è contenuta qui la sintesi di tutto quanto il
Salvatore ha fatto per la Chiesa sua principale Sposa, e anche quanto egli ha fatto per
ogni anima in particolare, poiché questo Sposo adorabile ha fatto per ciascuna delle sue
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Amanti ciò che ha fatto per tutte in generale.
Tutto quel che è contenuto in questo Cantico è tanto più vero quanto più è interiore, e
tanto più infallibile davanti a Dio quanto più appare non credibile agli uomini poco
illuminati. Ma il più saggio degli uomini, sotto la guida dello Spirito Santo di Dio, ha
ricoperto la maestà di questa alleanza divina di una tale quantità di figure, anche molto
comuni, ed ha celato verità così incontestabili dietro enigmi tanto numerosi che è
necessario che Dio, che è l’autore della scorza di tali misteri, permetta di penetrarne il
significato, e che colui che ha formato questo corpo insegni come scoprirvi lo spirito di
cui lui lo ha vivificato.
Si raccomanda a quanti non sono esperti di simili vie del santo Amore di non darne
un giudizio col solo lume della ragione; infatti non le si può imparare attraverso alcuno
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studio, ma solo con la Preghiera più abbandonata allo Spirito Santo, e con la perfetta
rinuncia di se stessi. Costoro si convincano piuttosto che le bontà di Dio verso le sue
creature sono infinite, soprattutto verso quelle che, rinunciando a ogni cosa per amore di
lui, lo seguono ciecamente ovunque lui desidera condurle (Mt 19,27). Le misericordie
che egli accorda loro si estendono tanto quanto l’amore che prova per esse; e, poiché ha
desiderato dare la propria vita per loro, ci si deve stupire se le gratifica della sua perfetta
unione, e quindi delle carezze e dei favori che ne sono i frutti? Egli le ha create e salvate
unicamente per renderle partecipi di se stesso; ed è per renderle adeguate alla sua unità
che le fa passare attraverso strade inaccessibili, sino a quando, essendo perfettamente
purificate, esse possano divenire uno stesso Spirito con lui. Non sarebbe Dio se non
avesse infiniti mezzi per rivelarsi alle sue creature, mezzi sconosciuti a tutti gli altri
tranne che a quelli che li sperimentano. Senza dubbio il Cantico che viene spiegato
contiene le verità che qui si scoprono, ma solamente per coloro che hanno, per vederle,
gli occhi della fede più nuda. Le medesime verità si sperimentano in modo molto reale
anche nelle anime, ma solo in quelle che, essendo morte a se stesse, non vivono più che
in Dio, e che, essendosi elevate al di sopra di tutti i sentimenti e di tutte le conoscenze
umane, sono felicemente giunte a colui che è infinitamente al di sopra di tutta
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l’intelligenza e la penetrazione dell’uomo.
Quanto a coloro che stenteranno ad accettare queste esperienze mistiche, che si
guardino bene dal condannarle: l’umiltà e la carità cristiana debbono fargli temere di
essere tra quelli che, come dice San Giuda, lanciano maledizioni contro i misteri divini
che ignorano (Gd 10): Che si preoccupino piuttosto di fare tali esperienze, rinunciando
a sé in ogni cosa, dedicandosi alla preghiera del cuore con instancabile costanza,
facendo e soffrendo tutto per Dio solo, abbandonandosi totalmente a lui, agendo sempre
secondo il casto movimento di un amore disinteressato che solo può condurli a lui; e
accontentandosi della fede e dell’abbandono per entrare nella radiosa e chiarissima
1 SAN BONAVENTURA, Specchio delle novizie, I, 12.
2 DIONIGI IL CERTOSINO, Sulla contemplazione, III, 15.
3 DIONIGI L’AEROPAGITA, Teologia mistica, I.