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60. - QUANTO AL GIORNO E ALL’ORA NESSUNO LO SA,
NEANCHE GLI ANGELI DEL CIELO E NEPPURE IL FIGLIO,
MA SOLO IL PADRE
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Come si dice che Dio sa anche quando cerca di sapere - sta scritto infatti: Il Signore
vostro Dio vi mette alla prova per sapere se lo amate -, così questa frase non vuol dire
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che il Signore non sa; ma perché gli uomini sappiano quanto siano progrediti
nell’amore di Dio. Il che non si conosce pienamente se non nelle prove che
capitano. E la stessa espressione: mette alla prova sta al posto di: permette che siate
provati. Allo stesso modo quando si dice che non sa, significa o che disapprova,
cioè non lo riconosce nei suoi precetti e insegnamenti, come sta scritto: Non vi
conosco ; o che ritiene utile ignorare ciò che è inutile sapere. Pertanto l’esatta
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interpretazione delle parole: Solo il Padre sa? vuol dire che lo fa sapere al Figlio; e
neppure il Figlio sa, vuol dire che lascia gli uomini nell’ignoranza, perché non giova
loro sapere ciò che è inutile.
61. - SUL BRANO EVANGELICO CHE NARRA
DELLA FOLLA SFAMATA DAL SIGNORE SUL MONTE CON CINQUE PANI
1. I cinque pani di orzo, con i quali il Signore ha sfamato la folla sul monte,
significano la legge antica, sia perché è stata data ad uomini non ancora spirituali
ma ancora carnali, schiavi cioè dei cinque sensi del corpo - la stessa folla era inoltre
di cinquemila uomini -, sia perché la stessa legge era stata promulgata per mezzo
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di Mosè; Mosè ha scritto infatti cinque libri. I pani poi erano di orzo: e questo può a
ragione indicare o la stessa legge, che era stata data in modo che l’alimento vitale
fosse rivestito da misteriosi segni materiali - infatti il grano d’orzo è ricoperto di
pula assai consistente -, o lo stesso popolo non ancora liberato dai desideri carnali
che, come pula, aderivano al suo cuore. Cioè non era ancora circonciso di cuore:
nonostante la prova della tribolazione durante la marcia di quarant’anni nel
deserto non aveva deposto, schiarita la mente, i veli carnali, come neppure l’orzo
viene liberato dall’involucro della pula con la trebbiatura dell’aia. Conveniva
pertanto dare tale legge a quel popolo.
2. I due pesci poi, che davano al pane un sapore gradevole, sembrano indicare le
due autorità, la regale cioè e la sacerdotale, alle quali apparteneva anche la famosa
unzione sacra, che governavano quel popolo, il quale ne accettava la guida delle
riunioni. Era loro dovere non lasciarsi mai abbattere e corrompere dai tumulti e
dalle agitazioni popolari; sedare frequentemente le violente contestazioni della
folla, simili a onde minacciose, e talvolta accondiscendere loro, mantenendo la
propria integrità: nel governo turbinoso del popolo si trovavano come pesci nel
mare in tempesta. Tuttavia queste due autorità prefiguravano nostro Signore,
perché egli da solo ha esercitato i due poteri e li ha perfettamente attuati, non in
senso figurato. Infatti il Signore Gesù Cristo è anche nostro re: ci ha mostrato con
l’esempio come lottare e vincere portando nella carne mortale i nostri peccati,
senza cedere mai agli assalti seducenti e intimidatori dell’avversario, che