Page 6 - Rationale Divinorum Officiorum
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questo che sono state prescritte alla lettera, come ciò che riguarda la cir-
                  concisione, l’osservanza del sabbat (Dt 22) e altre cose di questo genere. Le
                  cerimoniali sono invece quelle di cui non si può rendere conto, poiché so-
                  no di precetto, come per esempio: «Non lavorerai con il bue e l’agnello, non
                  porterai un abito tessuto di lino e di lana, non seminerai il tuo campo con diverse
                  specie di semi e altre cose del genere».

                  VIII. LA LEGGE IMMUTABILE

                  Per  quanto  riguarda  le  cose  morali,  la  legge  non  subisce  cambiamenti,
                  mentre per quel che concerne le  cose sacramentali e  cerimoniali, essa è
                  mutata alla superficie della lettera solamente; tuttavia il loro senso misti-
                  co non è cambiato. Per questo non si può affermare che la legge sia cam-
                  biata, quanto piuttosto che sia stata trapiantata in noi attraverso il sacer-
                  dozio.

                  IX. I SENSI DELLA SCRITTURA E LA STORIA

                  Occorre sapere che nelle divine Scritture sono presenti il senso storico, al-
                  legorico,  tropologico  e  anagogico.  Per  questo,  secondo  Boezio,  tutta
                  l’autorità divina è posta o nel senso storico, o nel senso allegorico, o infine
                  nell’uno e nell’altro senso; e, secondo San Girolamo, noi dobbiamo esa-
                  minare la divina Scrittura in tre maniere: in primo luogo, alla lettera; se-
                  condariamente, secondo l’allegoria, cioè il senso spirituale; in terzo luogo,
                  secondo la felicità dei beni a venire. La storia è il senso delle parole legate
                  alle cose (Dt 22, Eb 7, Es 36): per esempio quando un fatto, quale esso sia,
                  viene riportato interamente e alla lettera nel modo in cui si è svolto, così
                  come nel caso del popolo di Israele che, salvato dall’Egitto, fece ed elevò
                  un tempio al Signore. La parola storia deriva da istorein, che vuole dire
                  esprimere una cosa attraverso i gesti e per questo motivo gli storici sono
                  chiamati gesticolatori, come gli istrioni.

                  X. DELL’ALLEGORIA

                  L’allegoria si determina quando una parola produce un suono, il cui sen-
                  so  è  differente  nello  spirito,  come  quando  attraverso  un  fatto  si  ha  la
                  comprensione di un altro: se l’oggetto designato con quella parola è visi-
                  bile, è semplicemente un’allegoria, se al contrario è invisibile e celeste, si
                  chiama allora anagogia. È ancora una allegoria quando, con una frase e-
                  stranea, uno stato estraneo viene espresso, ad esempio nel caso in cui la
                  presenza di Cristo o i sacramenti della Chiesa vengano designati con del-
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