Page 3 - Rationale Divinorum Officiorum
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GUILLAUME DURAND

                                    RATIONALE DIVINORUM OFFICIORUM
                                                        (lib. I-V)





                                                      Prefazione




                  I. IL MIELE DALLA PIETRA E L’ORDINE DEL CIELO

                  Tutte le cose che appartengono agli uffici, agli usi o agli ornamenti della
                  Chiesa, sono piene di figure divine e di mistero, e ognuna, in particolare,
                  trabocca  di  una  dolcezza  celeste,  quando  nondimeno  incontri  un  uomo
                  che le esamini con attenzione e amore, e che sappia trarre il miele dalla
                  pietra e l’olio dalla più dura roccia. Chi conosce tuttavia l’ordine del cielo,
                  e  ne  applicherà  le  regole  alla  terra?  Certo,  colui  che  vorrà  scrutarne  la
                  maestà sarà schiacciato dalla sua gloria, poiché si tratta di un pozzo pro-
                  fondo, e io non ho di che attingervi, a meno che colui che dona a tutti ab-
                  bondantemente e senza rinfacciarlo, non mi offe a l’occasione di bere pie-
                  no di gioia alle fontane del Salvatore, l’acqua che cola al centro delle mon-
                  tagne. Tuttavia, non si può dare ragione di tutto quello che ci è stato tra-
                  smesso dai nostri antenati (Dt 32, Gb 38, Pr 25, Gv 4, Gc 1, Sal 103, Is, 12
                  Ap 3, Ct 2, Es 25, Sap 10, Gv 3); giacché è necessario anche toglierne, il
                  che non ha delle ragioni. E, per questo dunque che io, Guillaume Durand,
                  nominato  vescovo della santa Chiesa di  Mende per sola concessione di
                  Dio, io busserò, e non smetterò di bussare alla porta, se tuttavia la chiave
                  di Davide si degni di aprirmela, cosicché il re mi introduca nella cantina
                  dove egli sorveglia il suo vino, e dove  mi sarà rivelato il modello divino
                  che fu mostrato a Mosè sulla montagna, sino a che io possa spiegare, in
                  termini chiari e precisi, che cosa significhino e che cosa racchiudano tutte
                  le cose che si riferiscono agli uffici, agli usi e agli ornamenti della Chiesa,
                  fissandone le regole dopo che questo mi sarà rivelato da colui che rende
                  eloquente la lingua dei fanciulli e il cui spirito soffia dove vuole, distri-
                  buendolo a ciascuno come più gli piace per la lode e per la gloria della
                  Trinità.
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