Page 4 - Rationale Divinorum Officiorum
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II. I SEGNI
In effetti, noi intendiamo qui i sacramenti come dei segni o delle figure;
ma queste figure non sono le virtù, ma i segni delle virtù, e ce ne servia-
mo come di una parola scritta per gli insegnamenti. Fra i segni, gli uni
sono naturali, gli altri positivi, sul che si dirà cosa sia un sacramento, nel-
la quarta parte di questa opera, sotto la settima particella del canone, alla
parola mysterium fidei (mistero della fede).
III. LOTTARE CONTRO L’IGNORANZA
Ora, i preti e i prelati della Chiesa, ai quali è stato concesso di conoscere i
misteri, come si legge nel capitolo VIII di san Luca, e che sono i distribu-
tori e i dispensatori dei sacramenti, devono avere il discernimento dei sa-
cramenti e brillare delle virtù che rappresentano, di modo che attraverso
il loro splendore gli altri siano rischiarati e illuminati; senza questo essi
sono dei ciechi che conducono altri ciechi, secondo queste parole del pro-
feta: i loro occhi sono oscurati, ed essi «non vedono». Oggi tuttavia (che
dolore!), sono in parecchi a non avere molta cognizione delle cose di uso
quotidiano, che appartengono ai costumi della Chiesa e servono agli uffi-
ci, e non sanno che cosa esse significhino, né perché esse siano state isti-
tuite, in tal fatta che queste parole del profeta sembrerebbero essere sod-
disfatte in essi alla lettera: il prete «sarà come il popolo», poiché esso porta i
pani del proposito e i misteri alla tavola del Signore senza comprenderli e
senza guardarli (Mt 15, Sal 68, Is 24, Lv 21), di modo che costoro, senza
alcun dubbio, saranno valutati da un giusto giudizio di Dio, come degli
animali da soma che portano un cibo che altri sono destinati a mangiare.
Dovranno rendere conto di questa ignoranza il giorno della vendetta e
della collera; e, quando i cedri del paradiso tremeranno, cosa farà allora la
canna del deserto, visto che è stato detto loro dal profeta: «Non hanno co-
nosciuto le mie vie, e io ho giurato loro nella mia collera che non entreranno nel
mio riposo» (Sal 94).
IV. ARTE E SCIENZA
Ora, i professori delle arti liberali quali che siano fanno del loro meglio
per rivestire di cause e di ragioni le cose contenute in queste arti in ma-
niera nuda e forse senza colore, e si sforzano di colorarle e di abbellirle.
Le pitture anche, e tutti gli uomini quali essi siano, artigiani o operai, si
applicano a dei dettagli di ogni genere, a dare con la loro professione o
con la loro arte delle ragioni verosimili e delle cause, e ad averle sul cam-