Page 5 - Rationale Divinorum Officiorum
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po. Perciò, secondo le leggi stesse del mondo, è vergognoso per un patri-
                  zio o per un avvocato, ignorare  il diritto nel quale deve essere versato,
                  poiché egli vuole farsene l’occupazione di tutta la sua vita.

                  V. DELLA SCIENZA DEI PRETI

                  Ma per quanto la scienza sia assai necessaria ai preti poiché essi sono de-
                  stinati ad insegnare agli altri, non occorre tuttavia stimare  i preti meno
                  ignoranti che i sapienti nella scienza della scuola, secondo queste parole
                  dell’Esodo: «Tu non disprezzerai i giudici della legge». Per questo secondo S.
                  Agostino non ci si farà beffe se per caso si ascolta qualche vescovo e mini-
                  stro della Chiesa invocare Dio in termini barbari o corrotti, o se ci si ac-
                  corge che essi non comprendono nemmeno le parole che essi pronuncia-
                  no o non le distinguono che confusamente, e non bisogna che coloro che
                  sanno riprendano queste persone, anzi le devono supportare con carità e
                  bontà.

                  VI. LA VERITÀ NASCOSTA

                  Eppure non ci si accorge come ciò che ha luogo negli usi e negli uffici del-
                  la Chiesa avvenga in un senso figurato. Sia perché le figure si sono dile-
                  guate ed è giunto ora il tempo della verità, sia perché noi non dobbiamo
                  giudicare;  ma sebbene effettivamente le  figure la cui verità si è rivelata
                  oggi  siano  svanite,  tuttavia  ancora  molte  delle  verità  che  non  vediamo
                  sono nascoste nell’ombra, ed è per questo che la Chiesa si serve ancora di
                  figure.  Così,  attraverso  i  vestiti  bianchi,  noi  comprendiamo  in  qualche
                  maniera la bellezza delle nostre anime, cioè la gloria della nostra immor-
                  talità che non  possiamo vedere  manifestamente; e  nella  messa, e  prima
                  del  Prefazio,  noi  rappresentiamo  i  preliminari  della  passione  di  Cristo,
                  cosicché  le  circostanze  di  questo  fatto  si  imprimano  nella  memoria  più
                  fermamente e più fedelmente.

                  VII. SENSO MORALE, SENSO MISTICO, SENSO SACRAMENTALE

                  È da sottolineare che delle cose che sono contenute nella legge, le une so-
                  no morali, le altre mistiche. Le morali sono quelle che formano i costumi,
                  e devono essere comprese così come le parole stesse le esprimono, come
                  per esempio: «Amerai il tuo Dio, onora tuo padre, non ucciderai», e così via.

                  Le mistiche sono le cose figurate che significano altro rispetto a quello che
                  la lettera dice: «Di queste cose mistiche, le une sono sacramentali, le altre ceri-
                  moniali». Le sacramentali sono quelle di cui si può dare la ragione: è per
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