Page 5 - La Regola Pastorale
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innanzi a tutti al grado sommo della dignità, hanno assunto il compito di fare da guide
                  nel cammino; e quelli che al loro seguito aderiscono ad essi sono giustamente chiamati
                  dorsi.  Dunque,  se  gli  occhi  si  oscurano,  il  dorso  si  piega:  così  quando  coloro  che
                  guidano  perdono  la  luce  della  conoscenza,  quelli  che  seguono  si  curvano
                  inevitabilmente sotto il peso dei peccati.

                  2 — Non occupino il posto del governo delle anime coloro che nel loro modo di vivere
                  non adempiono a quanto hanno appreso con lo studio

                  Ci sono poi alcuni che investigano le regole della vita spirituale con esperta cura, ma poi
                  calpestano  con  la  loro  condotta  di  vita  ciò  che  riescono  a  comprendere  con
                  l’intelligenza: subito si mettono a insegnare ciò che hanno imparato con lo studio ma
                  non con la pratica; e combattono con i loro costumi ciò che predicano con le loro parole.
                  Così avviene che quanto il pastore cammina per terreni scoscesi il gregge che lo segue
                  cade  nel  precipizio.  Perciò  il  Signore  si  lamenta  per  mezzo  del  profeta  contro  la
                  spregevole  scienza  dei  Pastori,  dicendo:  Mentre  voi  bevevate  acqua  limpidissima,
                  intorbidavate l’altra con i vostri piedi e le mie pecore si nutrivano di quanto voi avevate
                  calpestato con i vostri piedi e bevevano l’acqua che i vostri piedi avevano intorbidato
                  (Ez.  34,  18-19).  I  Pastori  bevono  acqua  limpidissima  quando  attingono  alle  acque
                  correnti della verità con retta intelligenza, ma è come intorbidare quella stessa acqua
                  con  i  propri  piedi  il  corrompere  gli  studi  di  una  meditazione  santa  con  una  cattiva
                  condotta di vita. Sono poi pecore che bevono l’acqua intorbidata dai piedi di quelli, i
                  sudditi che non seguono le parole che ascoltano, ma imitano solo ciò che vedono, cioè
                  gli esempi di una vita depravata. Infatti essi hanno sete di quanto viene loro detto con le
                  parole, ma poi sono pervertiti dalle opere e allora è come se nei loro bicchieri bevessero
                  fango perché le sorgenti si sono inquinate. Perciò è pure scritto per mezzo del profeta: I
                  cattivi sacerdoti sono laccio di rovina per il mio popolo (cf. Os. 5,1; 9,8). E sempre dei
                  sacerdoti dice ancora il Signore: Sono divenuti per la casa di Israele pietra di inciampo
                  per l’iniquità (Ez. 44, 12). In verità nessuno nuoce di più nella Chiesa di chi portando
                  un titolo o un ordine sacro conduce una vita corrotta, giacché nessuno osa confutare un
                  tale peccatore e la colpa si estende irresistibilmente con la forza dell’esempio quando, a
                  causa  della  riverenza  dovuta  all’ordine  sacro,  il  peccatore  viene  onorato.  Ma  pur
                  essendo  indegnissimi,  fuggirebbero  la  responsabilità  di  una  colpa  così  grave  se
                  valutassero  con  attento  orecchio  del  cuore  la  sentenza  della  Verità  che  afferma:  Chi
                  avrà scandalizzato uno solo di questi piccoli che credono in me è meglio per lui che gli
                  si appenda una macina d’asino al collo e lo si getti nel profondo del mare (Mt. 18, 6).
                  Dove la macina d’asino significa quel faticoso ritornare su se stessi della vita del secolo,
                  e il profondo del mare indica la condanna eterna. Pertanto, chi rivestitosi dell’apparenza
                  della santità rovina gli altri con la parola e con l’esempio, sarebbe certo stato meglio per
                  lui che lo avessero trascinato a morte le sue azioni terrestri quand’era nello stato laicale,
                  piuttosto che le sue funzioni sacre lo avessero indicato agli altri — nella sua colpa —
                  come esempio da imitare. Giacché se almeno fosse caduto da solo lo avrebbe tormentato
                  una pena infernale comunque più tollerabile.

                  3  —  Il  peso  del  governo  delle  anime.  Bisogna  disprezzare  le  avversità  e  temere  la
                  prosperità

                  Abbiamo  voluto  dimostrare  in  breve,  con  quel  che  abbiamo  detto  sopra,  quanto  sia
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