Page 11 - L'unione con Dio
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Dio ama molto tale rinuncia. Le sue delizie sono di stare coi figlioli degli
                  uomini (28) cioè con coloro che dopo avere allontanato le distrazioni e le
                  passioni, sanno, con cuore puro e retto, tendere, donarsi e attaccarsi a lui.
                  Se  la  memoria,  l’immaginazione,  i  pensieri  strisciano  spesso  a  terra,
                  accadrà necessariamente che gli avvenimenti nuovi, i ricordi del passato e
                  molte  altre  cose,  inevitabilmente  vi  preoccuperanno  e  distrarranno.  Lo
                  Spirito Santo è assente da questi pensieri che mancano di saggezza.
                  Il vero amico di Gesù Cristo deve dunque essere talmente unito con la
                  propria intelligenza e buona volontà alla volontà e alla bontà divina, da
                  togliere  alle  passioni  ogni  appiglio  su  lui  e  da  evitare  di  indagare  se  è
                  schernito, amato o considerato come persona da poco. La buona volontà
                  può arrivare a tutto, può dominare ogni cosa.

                  Suscita nell’anima il disinteresse per le miserie personali
                  Se la volontà è buona e pienamente conforme e unita alla volontà di Dio,
                  come consiglia l’intelligenza, poco importa che la carne, i sensi, l’uomo
                  esteriore,  siano  inclini  al  male  e  fiacchi  per  il  bene,  oppure  che  l’uomo
                  interiore si trovi senza amore per le cose spirituali (29). Importa soltanto
                  che  per  la  fede  e  la  buona  volontà  l’uomo  resti  unito  a  Dio  con  tutta
                  l’anima.
                  Egli vi riuscirà, se riconoscerà la propria imperfezione e il proprio nulla;
                  se comprenderà che il proprio bene non si trova che nel suo Creatore; se
                  abbandona  a  Lui  se  stesso  con  tutte  le  sue  potenze,  le  sue  forze  e  le
                  creature  tutte,  per  nascondersi  interamente  in  seno  a  lui  con  pieno
                  slancio,  per  dirigere  ogni  sua  azione  verso  Dio,  senza  cercare  nulla
                  all’infuori di Dio; se riconosce d’aver trovato in lui tutto il bene e tutta la
                  felicità della perfezione.

                  Divinizza l’uomo
                  L’uomo  allora,  giunto  a  questo  stato  di  perfezione,  sarà,  in  certo  qual
                  modo, trasformato in Dio; non  potrà  più pensare,  amare,  comprendere,
                  ricordare  che  Dio  o  le  cose  di  Dio;  non  vedrà  più  se  stesso  e  le  altre
                  creature se non in Dio; non avrà altro amore che per Iddio; le creature e se
                  stesso si presenteranno alla sua memoria solo più nella luce di Dio.

                  Rende l’anima veramente umile
                  Simile conoscenza della verità, rende sempre l’anima umile, severa verso
                  se stessa e non verso gli altri; mentre la saggezza mondana rende l’anima
                  superba, frivola, piena d’orgoglio e d’alterigia.







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