Page 327 - Il Sacro Corano
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Appendice 6:
L’utilizzazione delle fonti non islamiche
nel commento del Corano
In merito al ricorso a fonti ebraiche (isrâ’îlyyât) il dr. Hussein Dhahabi, eminente professore
dell’Università dell’Azhar al Cairo ha scritto: “Il Corano è perfettamente d’accordo con la Torâh
su una quantità di argomenti e in particolare sulla storia dei Profeti e delle comunità
tradizionali precedenti. Il Corano inoltre contiene alcuni temi riferiti dai Vangeli, come la storia
della nascita di Gesù, figlio di Maria (pace su di loro) e dei suoi miracoli. Tuttavia - aggiunge il
Dr. Dhahabi - il Corano segue un metodo diverso da quello della Torâh e dei Vangeli: il Corano
infatti, non analizza i particolari dei problemi e non affronta la storia in tutti i suoi aspetti, ma
cita solo quello che è più importante. Siccome le intelligenze hanno sempre una naturale
tendenza a volere circoscrivere un problema e ad approfondirlo, i Compagni del Profeta (pace e
benedizioni su di lui e che Allah sia soddisfatto di tutti loro) - si sono rivolti alla gente del Libro
relativamente ai temi storici (qisâs) che il Corano non esponeva in tutti i loro aspetti.
Interrogarono in proposito Abd Allah ibn Salam et Ka’b ibn al-Ahbar e altri dotti di origine
cristiana o ebrea”. Il Dr. Dhahabi ricorda poi due tradizioni che guidarono i Compagni nella
loro ricerca, volta ad attingere dalla gente del Libro spiegazioni che erano loro utili per la
migliore comprensione del Corano. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Non
accreditate come veritieri gli appartenenti alla gente del Libro e non trattateli neppure da
bugiardi. Dite: “Noi crediamo in Allah e in quello che Lui ha fatta scendere su di noi… ””; e
disse: “Di quello che vi ho trasmesso, tramandate a vostra volta fosse anche un solo versetto e
riferite quello che vi dicono i Figli di Israele, non c’è alcun male in questo… ”.
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