Page 323 - Il Sacro Corano
P. 323
Appendice 2:
L’orazione
(Salât)
Già dai primi versetti della Sura della Giovenca sono citati due elementi fondamentali della
pratica religiosa islamica: l’orazione rituale e la decima (salât e zakât). Per quanto riguarda la
orazione è bene chiarire subito che non si tratta della preghiera, come viene intesa in ambiente
cristiano. La orazione è il secondo pilastro su cui si fonda l’Islàm (il primo è l’attestazione di
fede nel Dio Unico e nella missione profetica del Suo Inviato Muhammad) ed è ben chiaramente
definita nelle sue modalità di esecuzione e nei suoi orari. Ci sono cinque orazioni (salawât)
quotidiane. Al mattino, appena si comincia ad intravedere la luce, è il tempo della orazione
dell’alba (fajr) e questo periodo termina con l’inizio del levarsi del sole. La seconda orazione è
quella del mezzogiorno (dhohr), il cui tempo inizia appena il sole ha raggiunto il culmine della
giornata e comincia a declinare. La fine del tempo di questa orazione coincide con l’inizio di
quella del pomeriggio (asr) che termina quando il sole diventa rosso e volge al tramonto. Non
appena il sole è scomparso sotto l’orizonte è il tempo di elezione della preghiera del maghrib
(tramonto) Circa un’ora e mezza dopo, si ha l’orazionedella sera (aishà) che conclude il ciclo.
Ogni orazione consta di unità adorative (rakà); ogni rakà è composta di gesti e recitazioni
obbligatorie. Dopo la formulazione dell’intenzione (niyya) il credente, in stato di purezza
rituale, si mette ritto guardando in direzione della Mecca (qibla) e inizia l’orazione
pronunciando il “takbîr” (Allahu Akbar), recita la Sura Aprente ed alcuni altri versetti del
Corano, dopo di ciò si inchina (rukù), si rialza e poi si prosterna (sujûd) profondamente (due
volte) andando a toccare la terra con la fronte e il naso; si rialza e conclude così la prima unità
adorativa e inizia la seconda praticamente identica alla prima. Al termine di questa seconda
unità di preghiera, il credente, prima di rialzarsi assume la stazione del giulus (la seduta)
durante il quale si recita il “tashahhud”, una particolare orazione, nella quale ribadisce la sua
fede nell’unicità di Dio e nella missione profetica di Muhammad. L’orazione dell’alba è
composta di due unità adorative, quella del tramonto di tre, le altre tre orazioni obbligatorie
(mezzogiorno, pomeriggio e notte) richiedono quattro unità ciascuna. Questa la forma esteriore
del’orazione. Per quanto riguarda il suo significato interiore ci limitiamo a citare una tradizione
riferita da Abû Hurayra (che Allah sia soddisfatto di lui) e riportato da Al-Bukharî e da Muslim.
Egli disse: Ho sentito l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) dire: “Avete considerato il
caso di uno di voi che avesse un fiume davanti alla porta di casa e ci si lavasse ogni giorno
cinque volte: resterebbe qualcosa della sua sporcizia?”. “Non resterebbe nulla”, confermarono;
“E’ la stessa cosa per le cinque orazioni, con le quali Allah cancella i peccati”, concluse il
Profeta.
321