Page 5 - Il Maestro
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Si nihil ex tanta superis placet urbe relinqui 6?
Ad. - Otto.
Ag. - Son dunque otto segni?
Ad. - Sì.
Ag. - Capisci il verso,
credo.
Ad. - Abbastanza, mi pare.
Ag. - Dimmi cosa significano le singole
parole.
Ad. - Capisco cosa significa Si (se), ma non scopro un altro
termine con cui dirne il significato.
Ag. - Per lo meno puoi scoprire dove
si trova il significato, qualunque sia, di questa parola?
Ad. - Si significa
dubbio, mi pare, e il dubbio è esclusivamente nel pensiero.
Ag. - Per il
momento approvo; va' avanti.
Ad. - Nihil (niente) significa soltanto ciò
che non è.
Ag. - Forse dici bene; ma mi trattiene dal consentire senza
esitazione la tua precedente affermazione che non si dà segno se non
significa qualche cosa. Ora è assolutamente impossibile che ciò che non è
sia qualche cosa. Dunque la seconda parola del verso non è un segno
perché non significa un qualche cosa. Quindi per errore è emerso dal
nostro dialogo che tutte le parole sono segni o che ogni segno significa
qualche cosa.
Ad. - Mi incalzi troppo. Tuttavia quando non si ha cosa
significare, è proprio da ignoranti proferire delle parole. Tu ora stai
parlando con me. Non credo che proferisci un suono senza utilità, ma con
ogni parola che esce dalla tua bocca mi fornisci un segno per farmi capire
qualche cosa. Pertanto nel parlare non devi pronunziare quelle due
sillabe se non intendi con esse significare un qualche cosa. Ma se capisci
che la formulazione del pensiero necessariamente le implica e che esse,
nel giungere all'udito, ci insegnano o richiamano qualche cosa, capiresti
certamente anche ciò che intendo dire e non so spiegare.
Ag. - Che fare
dunque? Forse con queste parole s'intende significare, anziché l'oggetto
che non esiste, una disposizione della mente quando non può
rappresentarsi l'oggetto e scopre, o per lo meno pensa di scoprire, che
esso non esiste.
Ad. - È forse proprio questo che tentavo di dire.
Ag. -
Andiamo avanti, comunque sia, affinché non ci capiti un fatto del tutto
assurdo.
Ad. - E quale?
Ag. - Che il niente ci trattiene, eppure stiamo
indugiando.
Ad - Sarebbe davvero degno di scherno e non capisco il
modo con cui tuttavia scorgo che è possibile, anzi scorgo che è già
avvenuto.
Segni e concetti.
2. 4. Ag. - A suo tempo, se Dio lo permetterà, comprenderemo meglio
questa opposizione di concetti. Ora riportati al verso e cerca di spiegare,
come puoi, il significato delle altre parole.
Ad. - La terza è la preposizione
ex. In cambio, penso, possiamo dire de.
Ag. - Non ti chiedo di dire in