Page 17 - Lettera a Proba
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potrà suggerire intorno a questo argomento e che o non si affaccia alla mia
mente o da parte mia sarebbe stato troppo lungo esporre, sfòrzati di vincere con
la preghiera questo mondo: prega con speranza, prega con fede e con amore,
prega con perseveranza e con pazienza, prega come una vedova di Cristo.
Sebbene infatti, come insegnò lui, il dovere di pregare spetti a tutte le sue
membra, cioè a tutti coloro che credono in lui e sono uniti al suo corpo, tuttavia
nella sua Scrittura si trova prescritto per le vedove in modo particolare un
esercizio più scrupoloso delle preghiere. Due infatti furono le Anne ricordate
con onore: l’una maritata che diede alla luce il santo Samuele, l’altra vedova che
riconobbe il Santo dei Santi quando era ancora bambino. La maritata pregò con
animo addolorato e cuore contristato perché non aveva figli; ottenne allora
Samuele e, come l’ebbe avuto, lo consacrò a Dio poiché nel chiederlo aveva fatto
quel Voto. Ma in che modo la sua preghiera abbia una relazione con la
preghiera del Signore non facilmente si scorge se non perché, per il fatto che lì è
detto: Liberaci dal male, le sembrava non piccolo male essere sposata ed essere
priva del frutto del matrimonio, dato che l’unico motivo che giustifichi le nozze
è quello della procreazione dei figli. Bada ora a ciò che sta scritto di Anna la
vedova: Non si allontanava mai dal tempio servendo (Dio) in digiuni e preghiere notte
e giorno. Non diverse sono le parole dell’Apostolo citate più sopra: Colei che è
veramente vedova e desolata ha riposto la sua speranza nel Signore e persiste notte e
giorno nelle preghiere. Il Signore inoltre, esortandoci a pregare sempre e a non
stancarci mai, ci ricordò una vedova la quale, col sollecitare di continuo un
giudice iniquo ed empio, dispregiatore di Dio e degli uomini, lo indusse ad
ascoltare la sua causa. Quanto dunque le vedove debbano applicarsi alle
preghiere più di tutte le altre donne, si può assai bene comprendere dal fatto
che proprio dalle vedove è stato preso l’esempio per esortare tutti ad applicarsi
con fervore alla preghiera.
L’unica vera ricchezza: Dio.
16. 30. Ma quale è la caratteristica maggiormente messa in risalto in questo
argomento della preghiera, a proposito delle vedove, se non l’abbandono e la
desolazione? Ecco perché ogni anima che comprenda di essere, in questo
mondo, abbandonata e desolata, finché è pellegrina lontana dal Signore affida
quella che possiamo chiamare vedovanza a Dio difensore con continua e
ferventissima preghiera. Prega dunque come vedova di Cristo poiché non godi
ancora della vista di lui, del quale invochi l’aiuto. Benché inoltre tu possieda
grandi ricchezze, prega come se fossi povera: poiché non possiedi ancora la
vera ricchezza della vita futura, solo nella quale non avrai da temere perdita
alcuna. Anche se hai figli e nipoti e numerosa servitù, come ho detto più sopra,
prega come se fossi desolata, poiché incerti sono tutti i beni temporali anche se
destinati a rimanere per nostro conforto sino alla fine di questa vita. Tu invece,
se cerchi e desideri le cose che sono lassù, desideri le cose eterne e sicure; finché
non le possiedi ancora, anche se tutti i tuoi cari sono sani e salvi e ti rendono
ossequio, ti devi considerare come una donna abbandonata. E non solo tu