Page 5 - La nube della non conoscenza
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imparare a servirlo in maniera più particolare e spirituale di quanto avevi mai
                  potuto fare prima nel grado comune di vita.
                  E c’è di più: tale è l’amore che ha sempre avuto per te, sin da quando tu non eri
                  niente, che a quanto pare non si accontentò tanto facilmente che tu rimanessi in
                  questo stadio.
                  Che fece dunque? Non vedi con quale forza e con quali favori ti ha sollevato
                  fino al terzo stadio, quello solitario? È proprio in questa forma di vita che puoi
                  imparare a elevare più in alto i passi del tuo amore e incamminarti verso quella
                  forma di vita che è l’ultima di tutte, quella perfetta.

                                                     CAPITOLO 2
                           Breve esortazione all’umiltà e al lavoro di cui parla questo libro

                  Ora alza gli occhi, miserabile creatura, e guarda la tua situazione. Che cosa sei
                  tu, e che cosa hai mai fatto per meritare di essere chiamato a tanto da nostro
                  Signore? Com’è spregevole quel cuore che, addormentato nella pigrizia, non si
                  desta alle sollecitazioni del suo amore e alla voce della sua chiamata.
                  A questo punto, o miserabile, devi stare ben attento al tuo nemico. Non devi
                  ritenerti  affatto  più  santo  o  migliore  per  la  semplice  ragione  che  sei  stato
                  chiamato alla dignità della vita solitaria. Al contrario, sei ancor più disgraziato e
                  maledetto  se  non  ti  impegni  al  massimo  a  vivere  in  conformità  alla  tua
                  vocazione, aiutato come sei dalla grazia e dalla direzione spirituale. E dovresti
                  essere tanto più umile e affettuoso verso il tuo sposo spirituale, se pensi che Lui,
                  Dio onnipotente, Re dei re, e Signore dei signori, si è abbassato umilmente fino
                  al  tuo  livello  e,  tra  tutte  le  pecore  del  suo  gregge,  ha  scelto  per  sua  grazia
                  proprio te, perché tu fossi uno dei suoi intimi. Come se non bastasse, ti ha posto
                  in ricchi pascoli e lì ti nutre con la dolcezza del suo amore, come pegno della
                  tua eredità nel regno dei cieli.
                  All’opera  dunque,  e  senza  indugio,  te  ne  prego.  Guarda  avanti,  ora,  e  lascia
                  perdere ciò che ti sta dietro. Bada a quel che ancora ti manca, e non a quel che
                  hai già; è questa la via più breve per acquistare e mantenere l’umiltà. Tutta la
                  tua  vita,  d’ora  in  poi,  deve  essere  presa  da  un  unico  desiderio,  se  vuoi
                  veramente  progredire  nella  perfezione.  E  questo  desiderio  deve  venire  dal
                  profondo della tua volontà ed è opera della mano di Dio onnipotente, sempre se
                  c’è il tuo consenso.
                  Ma c’è una cosa che voglio dirti: egli è un amante geloso e non sopporta rivali;
                  né accetta di agire sulla tua volontà se non è lui solo ad avere a che fare con te.
                  Non chiede aiuto, cerca solo te. Vuole soltanto che tu gli presti attenzione e gli
                  lasci fare a modo suo. Tocca a te, però, difendere la tua porta e le tue finestre
                  dagli  attacchi delle mosche e  dei nemici.  Se  vuoi veramente  far questo, basta
                  che  tu  insista  umilmente  con  Dio  nella  preghiera  ed  egli  verrà  presto  in  tuo
                  aiuto.  Insisti,  dunque:  fa’  vedere  quali  sono  le  tue  disposizioni!  Dio  è
                  prontissimo e ti sta aspettando.
                  Ma che cosa devo fare, dirai, e come insistere?
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