Page 49 - La Preghiera
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invece della doppia assemblea, di cui abbiamo parlato, cioè di uomini santi e di angeli beati, vi
                  sia una doppia congrega di uomini empi e di angeli malvagi. Allora gli angeli santi e gli uomini
                  probi potrebbero dire di siffatta riunione: «Io non mi sono assiso nel sinedrio dei vanitosi e non
                  mi associerò con quelli che commettono iniquità, e non siederò accanto agli empi».
                  È per questo, a mio credere, che gli abitanti di Gerusalemme e di tutta la Giudea, perché caduti
                  in numerosi delitti, sono stati sottomessi ai loro nemici: i popoli, che avevano abbandonato la
                  legge  [di  Dio],  sono  abbandonati  e  dagli  angeli  custodi  e  dagli  uomini  santi,  che  avrebbero
                  potuto  salvarli.  Così  si  permetterà  che  intere  assemblee  soccombano  talvolta  alle  tentazioni,
                  affinché ciò che credano di avere sia loro tolto e, a somiglianza del fico maledetto e disseccato
                  sino alle radici per non avere dato il suo frutta a Gesù che aveva fame, esse pure, siano inaridite
                  e private del poco di forza vitale nella fede, che ancora avevano. Queste delucidazioni mi sono
                  sembrate necessarie nell’esaminare il luogo della preghiera e per mostrare che il miglior posto
                  per pregare è proprio quello, dove i santi si radunano in assemblea.


                                                    CAPITOLO XXXII

                  L’orientazione nella preghiera

                  Ora,  sia  pure  brevemente,  bisogna  dire  qualcosa  sul  punto  del  cielo,  verso  cui  ci  si  deve
                  rivolgere  per  pregare.  Poiché  vi  sono  quattro  punti  cardinali,  il  settentrione,  il  mezzogiorno,
                  l’occidente e l’oriente, chi non ammetterebbe senz’altro che l’oriente intuitivamente manifesta
                  che noi dobbiamo pregare da quel lato, significando essa, simbolicamente, l’anima  con il suo
                  sguardo rivolto alla levata della luce vera? Se qualcuno preferisce pregare guardando l’apertura
                  della sua porta, comunque sia l’ubicazione della porta della sua casa, sostenendo che la vista del
                  cielo per se stesso ha qualcosa di più invitante che quella dei muri, a meno che nella sua casa
                  non  vi  sia  l’apertura  verso  oriente,  converrà  rispondergli  che  trattasi  di  pura  convenzione  la
                  costruzione  delle  case  verso  questo  o  quel  punto  cardinale,  ma  che  per  natura  quello  verso
                  oriente ha titolo di preminenza sugli altri, e che il criterio della natura è preferibile a quelli della
                  convenzione. E che è? Colui che prega in un campo non pregherà piuttosto verso l’oriente, che
                  verso l’occidente? Se dunque per motivo così ragionevole si deve preferire l’oriente, perché non
                  far questo in ogni luogo? Ma di tale argomento basta.


                                                    CAPITOLO XXXIII

                  Classificazione della preghiera

                  1. Penso di dover concludere il mio dire, dopo che avrò trattato sulle forme della preghiera. Mi
                  sembra pertanto di dovere descrivere quattro forme di preghiera, che ho trovato sparse nelle
                  Scritture; a norma di queste bisogna che ognuno componga la sua preghiera. Tali forme sono le
                  seguenti.  Dapprima  e  nell’esordio  della  preghiera  bisogna  secondo  le  proprie  forze  rendere
                  gloria a Dio per mezzo di Cristo, glorificato nello Spirito Santo, che è lodato con lui. Dopo di ciò
                  ognuno deve far seguire azioni di grazie, rievocando i benefici largiti a tutti gli uomini e quelli
                  personali ricevuti da Dio. Dopo l’azione di grazie deve farsi severo accusatore dei propri peccati
                  davanti a Dio e in primo luogo domandargli guarigione e liberazione dall’abitudine che ci porta
                  al peccato, e in secondo luogo la remissione delle colpe passate. Dopo la confessione il quarto
                  punto, per quanta a me sembra, è la domanda dei beni grandi e celesti, particolari e collettivi,
                  per i familiari e per gli amici. Infine la preghiera deve concludersi con la glorificazione di Dio,
                  per mezzo di Cristo nello Spirito Santo.

                  2. Questi punti, come  abbiamo detto,  li troviamo menzionati qua e là nelle Scritture. Il tema
                  della glorificazione  si riscontra nel Salmo 103 in quelle parole:  «O Signore mio  Dio, sei stato
                  magnificato in maniera sublime. Ti sei vestito di splendore e di gloria, avvolto di luce come di




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