Page 4 - La Grazia della Contemplazione
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arca  della  santificazione.  Ma  se  si  crede  al  diritto  di  Mosè,  sappiamo  che
                  chiunque la tocchi sarà santificato (Es. 19).
                  Se le cose  stanno così,  ogni popolo cerca di toccarla, dal momento che da lei
                  esce la virtù della santificazione. Oh, se si potesse trovare qualcuno tra voi che,
                  solo,  come  quello  della  stirpe  di  Ramathaim,  vestito  della  veste  della  gloria,
                  come conviene al sommo pontefice, sia degno di entrare nel sancta sanctorum,
                  affinché  possa  non  solo  vedere,  ma  anche  toccare  quella  che  è  chiamata  arca
                  della santificazione e sia purificato dalle sue colpe. Ma che dovrei dire di colui
                  che ha ricevuto la chiave della scienza da colui che può aprire, in modo tale che
                  possa  vedere  che  cosa  si  trova  all’interno  di  questa  arca  di  santificazione?
                  Ritengo  infatti  che  in  questa  arca  sia  riposto  qualcosa  di  prezioso.  Bramerei
                  molto  sapere  che  cosa  sia  questa  arca  che  può  santificare  coloro  che  vi  si
                  accostano, a tal punto da essere chiamata giustamente arca della santificazione.
                  Per quel che concerne la sapienza poi non dubito che sia proprio essa quella che
                  vince  la  malvagità  (Sap.  7).  E  so,  parimenti,  che  chiunque  abbia  raggiunto  la
                  salvezza, all’inizio è stato sanato dalla sapienza (Sap. 9). E anche questo si sa
                  con  sufficiente  certezza:  che  nessuno  può  piacere  a  Dio,  se  non  ha  in  sé  la
                  sapienza.  Chi  potrebbe  dubitare  che  è  compito  della  santificazione  purificare
                  l’uomo  da  ogni  sua  colpa,  liberare  la  mente  da  ogni  malvagità  e  cattiveria?
                  Queste  infatti  sono  le  cose  che  avviliscono  l’uomo.  È  poi  purificato  dalla
                  sapienza dal momento che, divenendo più forte, vince il male come colui che si
                  comporta  con  forza,  fino  alla  fine,  e  dispone  ogni  sua  cosa  armoniosamente
                  (Sap. 8). E questo purgarsi è la medesima cosa, come io credo, che purificarsi. Il
                  Signore,  quando  diede  le  direttive  a  Mosè  per  costruire  il  tabernacolo,
                  innanzitutto  gli  insegnò  come  costruire  l’arca,  affinché  da  questo  capisse  che
                  tutte le altre cose dovevano essere fatte secondo quella. Ritengo che l’arca fosse
                  il  più  insigne  e  il  principale  santuario,  perché  conteneva  il  tabernacolo
                  dell’alleanza.  Dunque  se  qualcuno  ricerca  quale  grazia  possa  significare  quel
                  luogo sacro, che fu più degno di tutti gli altri, gli si presenta facile la risposta, a
                  meno che qualcuno non dubiti che Maria ha scelto la parte migliore. Ma in che
                  cosa  consiste  questa  parte  migliore  che  Maria  ha  scelto  (Lc.  10),  se  non  nel
                  contemplare quanto soave è il Signore (Sal. 33)?
                  Infatti mentre Marta, come dice  la Scrittura, si affaccendava, Maria sedeva ai
                  piedi  del  Signore  e  ascoltava  le  sue  parole.  Pertanto  conosceva  ascoltando  la
                  somma sapienza di Dio nascosta nella carne che con gli occhi della carne non
                  aveva potuto vedere, e intendendola la vedeva, e, in questo modo sedendo e
                  udendo, si dava alla contemplazione della somma verità. Questa è la parte che
                  non è mai sottratta agli uomini eletti e perfetti. Questa invero è l’attività che non
                  è chiusa da nessun confine. Infatti là contemplazione della verità incomincia in
                  questa  vita,  ma  si  compie  nella  futura  con  inesauribile  continuità.  Per  mezzo
                  dunque della contemplazione della verità, l’uomo è educato alla giustizia e si
                  perfeziona per la gloria. Vedi dunque,  quanto giustamente  è  da intendersi la
                  grazia della contemplazione in quel luogo sacro che si antepone a tutti gli altri
                  nella casa di, Dio per la sua dignità. O grazia singolare! O grazia da preferirsi
                  particolarmente  dal  momento  che  da  lei  siamo  santificati  ora  e  beatificati  in
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