Page 5 - Frasi agostiniane
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mettere in pratica ciò che può avere capito. (Serm. 156, 1)
23. Beatus qui amat te et amicum in te et inimicum propter te. Solus enim nullum carum
amittit cui omnes in illo cari sunt, qui non amittitur.
Beato chi ama te e l'amico in te e il nemico per te. Non perde nessuna persona cara
solo colui al quale sono tutti cari nell'unico che non si può perdere, te. (Confess. 4, 9,
14)
24. Ibi est locus quietis imperturbabilis, ubi non deseritur amor, si ipse non deseratur.
Il luogo della quiete imperturbabile è dove l'amore non conosce abbandoni, se lui
per primo non abbandona. (Confess. 4, 11, 16)
25. In quibuslibet rebus humanis nihil est homini amicum sine homine amico.
In ogni situazione umana nulla ci è amico senza una persona amica. (Ep. 130, 4)
26. Adtendite non praesumere de pecunia, de amico homine, de honore et iactantia saeculi.
State attenti a non riporre la vostra fiducia sul denaro, sulle amicizie, umane e sugli
onori o le vanità del secolo. (En. in ps. 131, 25)
27. Ex amante alio accenditur alius.
È dall'amore dell'uno che si accende l'amore dell'altro. (Confess. 4, 14, 21)
28. In illo ergo amentur. Et rape ad eum tecum quas potes et dic eis: hunc amemus, hunc
amemus.
Amiamo tutti in lui. Attira verso di lui con te tutti quelli che puoi e dì loro: amiamo
lui, amiamo lui. (Confess. 4, 12, 18)
29. Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?
Se togliamo il fondamento della giustizia, che cosa sono gli stati se non delle grandi
associazioni a delinquere? (De civ. Dei 4, 4)
30. Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Et si tuam naturam
mutabilem inveneris, trascende et teipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis
accenditur.
Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell'uomo interiore abita la verità. E se
scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso. Tendi là dove si accende
la stessa luce della ragione. (De vera rel. 39, 72)
31. Sero te amavi, pulchritudo tam antiqua et tam nova. Sero te amavi! Et ecce intus eras et ego
foris, et ibi te quaerebam et in ista formosa, quae fecisti, deformis irruebam.
Tardi ti amai, Bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai! Sì, perché tu eri dentro
di me e io fuori. Lì ti cercavo; deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue
creature. (Confess. 10, 27, 38)
32. Nunc autem quoniam quem tu imples, sublevas eum, quoniam tui plenus non sum, oneri
mihi sum.
Tu sollevi chi riempi; io ora, non essendo pieno di te sono, un peso per me. (Confess.
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