Page 14 - Dialogo tra un'anima illuminata e una priva di luce
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71. Avvenuto che fu ciò, le apparve il volto amico dell’amore di Dio, e
come luce la trapassò: essa si fece vibrante e colma di gioia, si alzò per
pregare e ringraziare l’Altissimo, esultando nel profondo perché era stata
salvata dall’angoscia e dalla morte nell’inferno.
72. E gustò la dolcezza di Dio e la verità da Lui promessa, mentre si
scioglievano da lei tutti i cattivi spiriti che in precedenza l’avevano
tormentata e allontanata dalla grazia di Dio, e si tennero le nozze
dell’Agnello e il matrimonio della nobile Sofia con l’anima, e si impresse
nella sua essenza il sigillo della vittoria di Cristo, e fu nuovamente accolta
tra i figli ed eredi di Dio.
73. Dopo questi eventi, l’anima stava tutta gioiosa, agendo in questa
potenza e lodando i miracoli di Dio: di certo, pensava, dentro questa
potenza e gioia essa si sarebbe trasformata. Ma avvenne che dal mondo
esteriore le giunsero onta e beffe, mentre interiormente provava grande
contrarietà, temendo che il proprio fondo fosse fuori di Dio e dubitando
di aver davvero ottenuto la Sua grazia.
74. Venne perciò da lei il bestemmiatore, per distruggere la via così aperta
e gettarla nel dubbio. Egli parlò in lei: “Tutto ciò non viene da Dio, è stata
solo la tua immaginazione”.
75. Così si ritirò da lei la luce divina, ardendo solamente nel fondo
interiore come un fuoco di putrefazione, ed ella sembrava aver smarrito
la ragione e non sapere cosa le fosse successo, se davvero avesse gustato
la luce della grazia divina e ora ne fosse stata abbandonata.
76. Ormai però il bruciante amore di Dio era seminato in lei, per cui le
nacque una grande fame c sete della dolcezza divina, e prese a pregare e
umiliarsi, a esaminare la cattiva inclinazione del suo pensiero e a
ripudiarla.
77. Perciò la ragione fu rotta dalla volontà, e le cattive inclinazioni che vi
erano sorte morirono sempre più; la natura del corpo si era fatta dolente
ed ella era divenuta debole, come fosse stata malata: ma non era alcuna
malattia naturale, solo una melanconia della natura terrestre del corpo,
essendosi in lei spezzato il falso piacere.
78. Abbandonata la ragione terrena, la povera anima si vide beffeggiata
dal mondo esteriore perché rifiutava di camminare sulle vie dell’empietà,
mentre interiormente era tormentata e beffeggiata dal bestemmiatore che
le mostrava la ricchezza, bellezza e maestà del mondo da cui era