Page 4 - Del gran mezzo della Preghiera
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che oggidì corrono per le mani, neppure ne parlano abbastanza. Mentre invece tutti i predicatori,
confessori e tutti i libri, non dovrebbero insinuare altra cosa con maggior premura e calore, che
questa del pregare. Essi infatti inculcano tanti buoni mezzi alle anime per conservarsi in grazia di
Dio: la fuga delle occasioni, la frequenza dei Sacramenti, la resistenza alle tentazioni, il sentir la
divina parola, il meditare le Massime eterne, ed altri mezzi (non lo nego) utilissimi: ma a che
servono, io dico, le prediche e meditazioni e tutti gli altri mezzi che danno i maestri spirituali senza
la preghiera, quando il Signore si è dichiarato che non vuol concedere le grazie se non a chi prega?
Chiedete ed otterrete (Gv 16,24). Senza la preghiera (parlando secondo la Provvidenza ordinaria)
resteranno inutili tutte le meditazioni fatte, tutti i nostri propositi, e tutte le nostre promesse. Se non
preghiamo saremo sempre infedeli a tutti i lumi ricevuti da Dio, ed a tutte le promesse da noi fatte.
La ragione sta qui: che a fare attualmente il bene, a vincere le tentazioni, ad esercitare le virtù,
insomma ad osservare i divini precetti non bastano i lumi da noi ricevuti, e le considerazioni e i
propositi da noi fatti, ma vi è bisogno di una grazia attuale di Dio; e il Signore questo aiuto attuale
(come appresso vedremo) non lo concede, se non a chi prega. I lumi ricevuti, le considerazioni ed i
buoni propositi concepiti, servono a stimolarci a pregare nei pericoli e nelle tentazioni per ottenere il
divino soccorso, che ci preservi poi dal peccato. Ma se allora non preghiamo, saremo perduti.
Ho voluto, lettore mio, premettere questo mio sentimento a tutto quello che appresso scriverò,
affinché ringraziate il Signore, che, per mezzo di questo mio libretto, vi dona la grazia di riflettere
maggiormente sull’importanza di questo gran mezzo della preghiera; poiché tutti quelli che si
salvano (parlando degli adulti), ordinariamente per questo unico mezzo si salvano. E perciò dico,
ringraziatene Dio; perché è una misericordia troppo grande quella che Egli fa a coloro ai quali dà la
luce e la grazia di pregare. Io spero che voi, amato mio fratello, dopo aver letta questa breve
operetta, non sarete più trascurato d’ora innanzi a ricorrere sempre a Dio coll’orazione, quando
sarete tentato ad offenderlo. Se mai per il passato vi trovaste aggravata la coscienza di molti peccati,
intendiate che questa n’è stata la cagione: la trascuratezza di pregare e di cercare a Dio l’aiuto per
resistere alle tentazioni, che vi hanno assalito. Vi prego intanto di leggerlo e rileggerlo e con tutta
l’attenzione, non già perché è frutto del mio ingegno, ma perché egli è mezzo che il Signore vi
porge per bene della vostra eterna salute: dandovi con ciò ad intendere in modo particolare, che vi
vuol salvo. E dopo averlo letto; vi prego di farlo leggere ad altri (come potrete) amici o paesani, con
cui converserete. Or cominciamo in nome del Signore.
Scrisse l’Apostolo a Timoteo: Raccomando adunque prima di tutto, che si facciano suppliche,
orazioni, voti, ringraziamenti (1 Tm 2,1). Spiega l’Angelico san Tommaso (2, 2.ae, q. 83, art. 17),
che l’orazione è propriamente il sollevare la mente a Dio. La postulazione poi è propriamente la
preghiera; la quale, quando la domanda contiene cose determinate, come quando diciamo: Muoviti,
o Dio, in mio soccorso... si chiama supplica. La obsecrazione è una pia adiurazione, ossia
contestazione, per impetrare la grazia, come quando diciamo: Per la tua croce e passione, liberaci,
o Signore. Finalmente l’azione di grazie è il ringraziamento per i benefici ricevuti, col quale, dice
san Tommaso, che noi meritiamo di ricevere benefici maggiori: Rendendo grazie meritiamo beni
maggiori. L’orazione presa in particolare, dice il santo Dottore, significa il ricorso a Dio; ma presa
in generale, contiene tutte le altre parti di sopra nominate; e tale noi l’intenderemo nominandola da
qui in avanti col nome di orazione o di preghiera.
Per affezionarci poi a questo gran mezzo della nostra salute quale è la preghiera, bisogna
considerare, quanto sia ella a noi necessaria, e quanto valga ad ottenerci tutte le grazie che da Dio
desideriamo, se sappiamo domandarle come si deve. Quindi parleremo prima della necessità e del
valore della preghiera, e poi delle condizioni della medesima, affinché ella riesca efficace appresso
Dio.
CAPO I
DELLA NECESSITA’ DELLA PREGHIERA