Page 32 - Del gran mezzo della Preghiera
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Caro  mio  Gesù,  quanto  sono  obbligato!  Per  i  meriti  del  vostro  sangue  spero  oggi  di  essere  già
            perdonato:  Ve  ne  ringrazio  sommamente.  Spero di  venire in  cielo a lodare per sempre le vostre
            misericordie. Dio mio, se finora tante volte vi ho perduto, io non vi voglio perdere più. Dio, oggi
            avanti voglio cambiare vita veramente. Voi meritate tutto il mio amore; io vi voglio amare davvero;
            non voglio vedermi più separato da voi. Io già vi ho promesso, ora vi torno a promettere di voler
            prima morire che offendervi. Vi prometto ancora di fuggirne l’occasione e di prendere il tal mezzo
            (determinate quale) per non più cadere. Ma, Gesù mio, voi sapete la mia debolezza; datemi la grazia
            d’esservi fedele sino alla morte e di ricorrere a voi quando sarò tentato.
            Maria SS., aiutatemi; voi siete la Madre della perseveranza, in voi stanno le speranze mie.

            Apparecchio alla santa Comunione

            Non vi è mezzo più efficace per liberarsi dai peccati, per avanzarsi nel divino amore che la S.
            Comunione. Ma perché dunque alcune anime con tante Comunioni si trovano sempre con la
            stessa tiepidezza, con gli stessi difetti? Ciò avviene per la poca disposizione e poco apparecchio
            che  vi  portano.  Due  cose  per  questo  apparecchio  sono  necessarie.  La  prima  è  togliere  dal
            cuore  quegli  affetti  che  sono  di  impedimento  all’amor  divino.  La  seconda  è  avere  un  gran
            desiderio  di  amare  Iddio.  E  questa,  dice  S.  Francesco  di  Sales,  ha  da  essere  la  principale
            intenzione nel comunicarsi, di crescere cioè nel divino amore. Solo per amore, dice il Santo,
            deve riceversi un Dio che per solo amore a noi si dona. Perciò si facciano i seguenti atti.

            Atti prima della Comunione

            Amato mio Gesù, vero figlio di Dio, che per me un giorno moriste in croce in un mare di dolori e di
            disprezzi, io fermamente credo che state nel SS. Sacramento e per questa fede sono pronto a dar la
            vita.
            Caro mio Redentore, io spero nella vostra bontà e nei meriti del vostro sangue, che venendo a me
            questa mattina mi accendiate tutto del vostro santo amore e mi doniate tutte quelle grazie che mi
            bisognano per essere ubbidiente e fedele sino alla morte.
            Ah!  mio  Dio,  vero  e  unico  amante  dell’anima  mia;  che più potevate voi  fare per obbligarmi  ad
            amarvi?  Non  vi  è  bastato,  amor  mio,  di  morire  per  me;  avete  voluto  di  più  istituire  il  SS.
            Sacramento e farvi cibo mio per donarvi tutto a me, e così stringervi ed unirvi tutto con una creatura
            così ingrata come sono io. E voi stesso mi invitate a ricevervi e tanto desiderate che io vi riceva.
            O  amore  immenso!  -  un  Dio  darsi  tutto  a  me!  -  O  Dio  mio,  o  amabile  infinito,  degno  d’amore
            infinito, io vi amo sopra ogni cosa, vi amo con tutto il cuore, vi amo più di me stesso, più della vita
            mia; vi amo perché ve lo meritate, e vi amo ancora per compiacervi, giacché tanto desiderate l’amor
            mio. Uscite dall’anima mia, affetti terreni; solo a voi, Gesù mio, mio tesoro, mio tutto, vi voglio
            dare tutto il mio amore. Voi in questa mattina vi date tutto a me; io mi do a voi. Accettatemi ad
            amarvi, mentre io non voglio altro che voi. Vi amo, o mio Redentore, ed unisco il mio misero amore
            all’amore che vi portano gli Angeli ed i Santi e che vi porta Maria vostra Madre e il vostro Eterno
            Padre. O potessi io farvi amare quanto voi meritate! Ecco, o Gesù mio, che già mi accosto a cibarmi
            delle  vostre  sacrosante  carni.  Ah  Dio  mio,  e  chi  sono  io?  e  chi  siete  voi?  Voi  siete  un  Signore
            d’infinita bontà ed io sono un verme schifoso, lordo di tanti peccati, che tante volte vi ho discacciato
            dall’anima mia. Signore, io non sono degno neppure di stare alla vostra presenza. Ma voi per vostra
            bontà mi chiamate a ricevervi; ecco già vengo, umiliato e confuso per tanti disgusti che vi ho dati,
            ma tutto confidato nella vostra pietà e nell’amore che mi portate. Quanto mi dispiace, o amabile mio
            Redentore, d’avervi tanto oltraggiato per il passato! Voi siete giunto a dar la vita per me, ed io tante
            volte ho disprezzato la vostra grazia e il vostro amore e vi ho cambiato per niente. Mi pento e mi
            dispiace con tutto il cuore più d’ogni male, ogni offesa che vi ho fatto, grave o leggera, perché è
            stata offesa di voi, bontà infinita. Io spero che mi avete già perdonato; ma se non mi avete perdonato
            ancora,  perdonatemi,  Gesù  mio,  prima  che  vi  riceva.  Deh,  ricevetemi  presto  nella  vostra  grazia,
            giacché volete venire tra breve ad alloggiare dentro di me.
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