Page 31 - Vita di san'Agostino
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31. 8. Lasciò alla chiesa clero abbondante e monasteri di uomini e donne praticanti
la continenza con i loro superiori; inoltre, biblioteche contenenti libri e prediche sia suoi
sia di altri santi, dai quali si può conoscere quanta sia stata, per dono di Dio, la sua
grandezza nella chiesa e nei quali i fedeli lo trovano sempre vivo. In tal senso un poeta
pagano, disponendo che i suoi gli facessero la tomba in luogo pubblico ed elevato, dettò
questa epigrafe:
Vuoi sapere, o viandante, che il poeta vive dopo la morte?
Ecco, io dico ciò che tu leggi: la tua voce è la mia.
31. 9. Dai suoi scritti risulta manifesto, per quanto è dato di vedere alla luce della
verità, che quel vescovo caro e gradito a Dio visse in modo retto e integro nella fede
speranza e carità della chiesa cattolica; e ciò possono apprendere quelli che traggono
giovamento dalla lettura di ciò ch’egli scrisse intorno alla divinità. Ma io credo che ab-
biano potuto trarre più profitto dal suo contatto quelli che lo poterono vedere e ascoltare
quando di persona parlava in chiesa, e soprattutto quelli che ebbero pratica della sua vita
quotidiana fra la gente.
31. 10. Infatti fu non solo scriba dotto in ciò che riguarda il regno dei cieli, che tira
fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie (Mt. 13, 52), e commerciante che, trovata una
perla preziosa, vendette ciò che aveva e la comprò (Mt. 13, 15 s.): ma fu anche uno di
quelli di cui è stato scritto: Così parlate e così fate (Giac. 2, 12), e di cui dice il Salvatore:
Chi avrà fatto e insegnato così agli uomini, questo sarà detto grande nel regno dei cieli
(Mt. 5, 19).
31. 11. Prego ardentemente la vostra carità, voi che leggete questo scritto, che in-
sieme con me rendiate grazie a Dio onnipotente e benediciate il Signore, che mi ha
concesso l’intelligenza (Sal. 15, 7) per volere e avere la capacità di trasmettere queste
notizie alla conoscenza di uomini vicini e lontani del nostro tempo e di quello a venire. E
pregate insieme con me e per me affinché, dopo esser vissuto, per dono di Dio, in dolce
familiarità con quell’uomo per quasi 40 anni senza alcun contrasto, possa emularlo e
imitarlo in questa vita, e in quella futura godere insieme con lui delle promesse di Dio
onnipotente.
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