Page 37 - Trattato della vera devozione a Maria
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1. Consacrazione perfetta e totale
                  [121]  Questa  devozione  consiste,  dunque,  nel  darsi  interamente  alla
                  santissima  Vergine  allo  scopo  di  essere,  per  mezzo  suo,  interamente  di

                  Gesù Cristo. Bisogna darle: 1. il nostro corpo, con tutti i suoi sensi e le sue
                  membra; 2. la nostra anima, con tutte le sue facoltà; 3. i nostri beni esterni,
                  cosiddetti di fortuna, presenti e futuri; 4. i nostri beni interni e spirituali,
                  vale a dire i nostri meriti, le nostre virtù e le nostre buone opere passate,
                  presenti e future.
                  In breve, bisogna darle  tutto quanto abbiamo nell'ordine della natura e
                  della grazia e tutto quanto potremo avere nell'ordine della natura, della
                  grazia o della gloria. E ciò senz'alcuna riserva, nemmeno di un soldo, di
                  un capello e della minima buona azione. E ciò per tutta l'eternità e senza
                  pretendere  né  sperare  altra  ricompensa  per  la  nostra  offerta  e  il  nostro
                  servizio che l'onore di appartenere a Gesù Cristo per mezzo di Maria e in
                  Maria, quand'anche questa amabile sovrana non fosse, come lo è sempre,
                  la più generosa e la più riconoscente delle creature.

                  [122] Qui bisogna notare che vi sono due aspetti nelle buone opere che
                  facciamo:  la  soddisfazione  e  il  merito,  ossia  il  valore  soddisfattorio  o
                  impetratorio e il valore meritorio...
                  Il  valore  soddisfattorio  o  impetratorio  di  una  buona  opera  è  la  stessa
                  azione in quanto soddisfa alla pena dovuta al peccato, od ottiene qualche
                  nuova grazia. Il valore meritorio o il merito è la stessa buona azione in
                  quanto merita la grazia e la gloria eterna...
                  Ora, nella consacrazione di noi stessi alla Vergine santa, noi diamo tutto il
                  valore  soddisfattorio,  impetratorio  e  meritorio,  cioè  le  soddisfazioni  e  i
                  meriti di tutte le buone opere. A lei diamo i nostri meriti, grazie e virtù
                  non perché li comunichi ad altri per essere precisi, i nostri meriti, grazie e
                  virtù  sono  incomunicabili  e  solo  Gesù  Cristo,  nostro  garante  presso  il
                  Padre, poté comunicarci i suoi meriti  ma perché ce li conservi, aumenti e
                  abbellisca,  come  diremo  più  avanti.  Le  diamo  le  nostre  soddisfazioni
                  perché le comunichi a chi meglio le sembrerà e per la maggior gloria di
                  Dio.

                  [123] Ne traggo queste conseguenze:
                  1)  Con  tale  forma  di  devozione  si  offre  a  Gesù  Cristo,  nel  modo  più
                  perfetto, cioè per le mani di Maria, tutto quanto gli si può dare e molto
                  più che con le altre forme di devozione, nelle quali si dà solo una parte o
                  del  proprio  tempo,  o  delle  buone  opere,  o  delle  soddisfazioni  e
                  mortificazioni. Qui, invece, tutto viene dato e consacrato, perfino il diritto
                  di  disporre  dei  beni  interni  e  delle  soddisfazioni  che  si  guadagnano  di
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