Page 56 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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sola cosa con lui. Poiché il Padre ci ama, e noi lo amiamo di conseguenza e nel
fatto di amare e di essere amati sentiamo sempre una distinzione e una dualità,
ed è questo il carattere dell’amore eterno.
Ma, quando al di sopra di tutto l’esercizio di amore noi siamo abbracciati e
afferrati con il Padre e il Figlio nell’unità dello Spirito Santo, allora siamo tutti
una sola cosa, come il Cristo Dio e uomo è una sola cosa con suo Padre nel loro
amore reciproco senza limite. E questo stesso amore ci consuma tutto insieme in
una fruizione eterna, cioè in una essenza felice e senza azione, al di fuori della
comprensione per tutte le creature.
CAPITOLO VENTICINCQUATTREESIMO
Sulla superessenza della vita superiore
Nello stato di inoperosità di cui ho appena parlato, quando siamo una sola cosa
con Dio nel suo amore, nasce uno stato superessenziale di contemplazione e di
conoscenza, il più alto che si possa esprimere attraverso le parole: questo si
chiama vivere morendo e morire vivendo, cioè passare dalla nostra essenza alla
nostra beatitudine superessenziale. È quello che succede quando, per mezzo
della grazia e del soccorso di Dio, abbiamo abbastanza potere su noi stessi per
privarci delle immagini tutte le volte che lo vogliamo e pervenire a questa
inoperosità dove siamo una sola cosa con Dio nell’abisso senza fondo del suo
amore. Là c’è una piena soddisfazione, poiché abbiamo Dio in noi e noi siamo
felici nella nostra essenza, sotto l’azione di Dio con il quale siamo una sola cosa
in amore, non affatto in essenza né in natura. Ma noi siamo felici e beatitudine
stessa nell’essenza di Dio, là dove gode di lui stesso e di noi tutti nella sua
altissima natura. È questo il cuore dell’amore che si nasconde in una oscurità e
in un non sapere insondabile.
Questo non sapere è una luce inaccessibile, è l’essenza stessa di Dio; per noi è
sempre superessenziale, solo per Dio è essenziale; poiché Dio è lui stesso la sua
propria beatitudine e gode di se stesso nella sua propria natura. E noi, quando
godiamo di lui, siamo morti, sommersi e persi secondo il nostro godimento, ma
non secondo la nostra essenza. Poiché il nostro amore e il suo amore sono
sempre simili e una sola cosa quanto a godimento, quando lo Spirito ha
assorbito il nostro amore e l’ha inghiottito in se stesso in un solo godimento e
beatitudine.
Ma quando dico che siamo una sola cosa con Dio, bisogna intenderlo di amore e
non di essenza né di natura. Poiché l’essenza di Dio è non creata, mentre la
nostra è creata; tra Dio e la creatura la distinzione è immensa. Ed è per questo
che, benché loro siano uniti, non possono diventare assolutamente una sola
cosa. Se la nostra essenza si riducesse a niente, non avremmo né conoscenza, né
amore, né beatitudine. Ma la nostra essenza creata somiglia ad un deserto
selvaggio e desolato, dove Dio vive e ci governa, e in questo deserto noi erriamo