Page 7 - Lettera a Diogneto
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i nostri peccati se non la sua giustizia? 4. In chi avremmo potuto essere giustificati noi,
                  ingiusti ed empi, se non nel solo Figlio di Dio? 5. Dolce sostituzione, opera inscrutabile,
                  benefici insospettati! L’ingiustizia di molti viene riparata da un solo giusto e la giustizia
                  di uno solo rende giusti molti. 6. Egli, che prima ci convinse dell’impotenza della nostra
                  natura per avere la vita, ora ci mostra il salvatore capace di salvare anche l’impossibile.
                  Con queste due cose ha voluto che ci fidiamo della sua bontà e lo consideriamo nostro
                  sostentatore, padre, maestro, consigliere, medico, mente, luce, onore, gloria, forza, vita,
                  senza preoccuparsi del vestito e del cibo.


                  La carità

                  X.  1. Se anche tu desideri questa fede, per prima otterrai la conoscenza del Padre. 2.
                  Dio, infatti, ha amato gli uomini. Per loro creò il mondo, a loro sottomise tutte le cose
                  che sono sulla terra, a loro diede la parola e la ragione, solo a loro concesse di guardarlo,
                  lo plasmò secondo la sua immagine, per loro mandò suo figlio unigenito, loro annunziò
                  il Regno nel cielo e lo darà a quelli che l’hanno amato. 3. Una volta conosciutolo, hai
                  idea di qual gioia sarai colmato? Come non amerai colui che tanto ti ha amato? 4. Ad
                  amarlo  diventerai  imitatore  della  sua  bontà,  e  non  ti  meravigliare  se  un  uomo  può
                  diventare  imitatore  di  Dio:  lo  può  volendolo  lui  (l’uomo).  5.  Non  si  è  felici
                  nell’opprimere il prossimo, nel voler ottenere più dei deboli, arricchirsi e tiranneggiare
                  gli inferiori. In questo nessuno può imitare Dio, sono cose lontane dalla Sua grandezza!
                  6.  Ma  chi  prende  su  di  sé  il  peso  del  prossimo  e  in  ciò  che  è  superiore  cerca  di
                  beneficare l’inferiore; chi, dando ai bisognosi ciò che ha ricevuto da Dio, è come un Dio
                  per i beneficati, egli è imitatore di Dio. 7. Allora stando sulla terra contemplerai perché
                  Dio  regna  nei  cieli,  allora  incomincerai  a  parlare  dei  misteri  di  Dio,  allora  amerai  e
                  ammirerai quelli che sono puniti per non voler rinnegare Dio. Condannerai l’inganno e
                  l’errore del mondo quando conoscerai veramente la vita nel cielo, quando disprezzerai
                  quella che qui pare morte e temerai la morte vera, riservata ai dannati al fuoco eterno
                  che  tormenta  sino  alla  fine  coloro  che  gli  saranno  consegnati.  8.  Se  conoscerai  quel
                  fuoco  ammirerai  e  chiamerai  beati  quelli  che  sopportarono  per  la  giustizia  il  fuoco
                  temporaneo.



                  Il loro maestro

                    XI.  1.  Non  dico  stranezze  né  cerco  il  falso,  ma,  divenuto  discepolo  degli  apostoli,
                  divento maestro delle genti e trasmetto in maniera degna le cose tramandate a quelli che
                  si son fatti discepoli della verità. 2. Chi infatti, rettamente istruito e fattosi amico del
                  Verbo, non cerca di imparare saggiamente le cose che dal Verbo furono chiaramente
                  mostrate  ai  discepoli?  Non  apparve  ad  essi  il  Verbo,  manifestandosi  e  parlando
                  liberamente, quando dagli increduli non fu compreso, ma guidando i discepoli che, da
                  lui  ritenuti  fedeli,  conobbero  i  misteri  del  Padre?  3.  Egli  mandò  il  Verbo  come  sua
                  grazia,  perché  si  manifestasse  al  mondo.  Disprezzato  dal  popolo,  annunziato  dagli
                  apostoli, fu creduto dai pagani. 4. Egli fin dal principio apparve nuovo ed era antico,  e
                  ognora diviene nuovo nei cuori dei fedeli. 5. Egli eterno, in eterno viene considerato
                  figlio.  Per  mezzo  suo  la  Chiesa  si  arricchisce  e  la  grazia  diffondendosi  nei  fedeli  si
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