Page 6 - Lettera a Diogneto
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mandò ad essi. 3. Forse, come qualcuno potrebbe pensare, lo inviò per la tirannide, il
                  timore e la prostrazione? 4. No certo. Ma nella mitezza e nella bontà come un re manda
                  suo figlio, lo inviò come Dio e come uomo per gli uomini; lo mandò come chi salva, per
                  persuadere,  non  per  far  violenza.  A  Dio  non  si  addice  la  violenza.  5.  Lo  mandò  per
                  chiamare non per perseguitare; lo mandò per amore non per giudicare. 6. Lo manderà a
                  giudicare, e chi potrà sostenere la sua presenza? 7. Non vedi (i cristiani) che gettati alle
                  fiere perché rinneghino il Signore, non si lasciano vincere? 8. Non vedi, quanto più sono
                  puniti, tanto più crescono gli altri? 9. Questo non pare opera dell’uomo, ma è potenza di
                  Dio, prova della sua presenza.


                   L’incarnazione

                     VIII. 1. Chi fra tutti gli uomini sapeva perfettamente che cosa è Dio, prima che egli
                  venisse? 2. Vorrai accettare i discorsi vuoti e sciocchi dei filosofi degni di fede? Alcuni
                  affermavano che Dio è il fuoco, ove andranno essi chiamandolo Dio, altri dicevano che
                  è  l’acqua,  altri  che  è  uno  degli  elementi  da  Dio  creati.  3.  Certo,  se  qualche  loro
                  affermazione è da accettare si potrebbe anche asserire che ciascuna di tutte le creature
                  ugualmente manifesta Dio. 4. Ma tutte queste cose sono ciarle e favole da ciarlatani. 5.
                  Nessun uomo lo vide e lo conobbe, ma egli stesso si rivelò a noi. 6. Si rivelò mediante
                  la  fede,  con  la  quale  solo  è  concesso  vedere  Dio.  7.  Dio,  signore  e  creatore
                  dell’universo, che ha fatto tutte le cose e le ha stabilite in ordine, non solo si mostrò
                  amico  degli  uomini,  ma  anche  magnanimo.  8.  Tale  fu  sempre,  è  e  sarà:  eccellente,
                  buono, mite e veritiero, il solo buono. 9. Avendo pensato un piano grande e ineffabile lo
                  comunicò  solo  al  Figlio.  10.  Finché  lo  teneva  nel  mistero  e  custodiva  il  suo  saggio
                  volere, pareva che non si curasse e non pensasse a noi. 11. Dopo che per mezzo del suo
                  Figlio  diletto  rivelò  e  manifestò  ciò  che  aveva  stabilito  sin  dall’inizio,  ci  concesse
                  insieme ogni cosa, cioè di partecipare ai suoi benefici, di vederli e di comprenderli. Chi
                  di noi se lo sarebbe aspettato?


                  L’economia divina


                    IX. 1. (Dio) dunque avendo da sé tutto disposto con il Figlio, permise che  noi fino
                  all’ultimo,  trascinati  dai  piaceri  e  dalle  brame  come  volevamo,  fossimo  travolti  dai
                  piaceri e dalle passioni. Non si compiaceva affatto dei nostri peccati, ma ci sopportava e
                  non  approvava  quel  tempo  di  ingiustizia.  Invece,  preparava  il  tempo  della  giustizia
                  perché noi fossimo convinti che in quel periodo, per le nostre opere, eravamo indegni
                  della vita, e ora solo per bontà di Dio ne siamo degni, e dimostrassimo, per quanto fosse
                  in  noi,  che  era  impossibile  entrare  nel  regno  di  Dio  e  che  solo  per  sua  potenza  ne
                  diventiamo capaci. 2. Dopo che la nostra ingiustizia giunse al colmo e fu dimostrato
                  chiaramente che come suo guadagno spettava il castigo e la morte, venne il tempo che
                  Dio aveva stabilito per manifestare la sua bontà e la sua potenza. O immensa bontà e
                  amore di Dio. Non ci odiò, non ci respinse e non si vendicò, ma fu magnanimo e ci
                  sopportò e con misericordia si addossò i nostri peccati e mandò suo Figlio per il nostro
                  riscatto;  il  santo  per  gli  empi,  l’innocente  per  i  malvagi,  il  giusto  per  gli  ingiusti,
                  l’incorruttibile per i corrotti, l’immortale per i mortali. 3. Quale altra cosa poteva coprire
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