Page 59 - La vera religione
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nostre anime (da dove si crede che provenga il termine “ religione ”?),
ponendoci al riparo da ogni superstizione?
55. 112. Ecco, io venero un solo Dio, unico Principio di tutte le cose, Sapienza
per la quale è sapiente ogni anima sapiente e Dono per cui è beato ogni
essere beato. Ogni angelo che ama questo Dio, sono certo che ama anche me.
Ogni angelo che dimora in Lui e può ascoltare le preghiere umane, mi
esaudisce in Lui. Ogni angelo che ha Lui come suo bene, in Lui mi aiuta e
non può provare invidia nei miei confronti perché ne partecipo. Mi dicano
dunque gli adoratori o gli adulatori delle parti del mondo quale altro essere,
che non sia quello ottimo, non leghi a sé quanti venerano l’unico essere che i
migliori amano, della cui conoscenza godono e che consente loro, a Lui
ricorrendo come loro principio, di diventare migliori. Senza dubbio, invece,
non deve essere venerato quell’angelo che ama i suoi atti di superbia, che
rifiuta di essere sottomesso alla verità e che, volendo gioire del suo bene
particolare, si è allontanato dal bene comune e dalla vera felicità e che
soggioga e opprime tutti i malvagi, ma al quale nessun uomo buono è dato
in suo potere se non per essere messo alla prova. La sua gioia è la nostra
miseria, il suo danno il nostro ritorno a Dio.
55. 113. La religione, dunque, ci leghi al Dio unico e onnipotente, dal
momento che tra la nostra mente, con la quale lo riconosciamo come Padre, e
la verità, cioè la luce interiore mediante la quale compiamo questo atto, non
vi è interposta nessuna creatura. Veneriamo perciò in Lui e con Lui anche la
stessa Verità, in nulla dissimile da Lui, la quale è forma di tutte le cose che
dall’Uno sono state fatte e all’Uno tendono. Così appare chiaro alle anime
spirituali che tutte le cose sono state fatte secondo questa forma, che sola
porta a compimento ciò a cui tutte le cose aspirano. Tuttavia, le cose non
sarebbero state create dal Padre mediante il Figlio, e non rimarrebbero
intatte nei limiti della loro natura, se Dio non fosse sommamente buono: Egli
non ha provato invidia nei confronti di nessuna natura che, per opera sua,
poteva essere buona e ha consentito alle cose di rimanere nel bene stesso,
alcune per quanto volessero, altre per quanto potessero. Perciò, insieme al
Padre e al Figlio, dobbiamo venerare e restare fedeli al Dono stesso di Dio,
ugualmente immutabile: Trinità di un’unica sostanza, unico Dio dal quale
siamo, per il quale siamo e nel quale siamo : ce ne siamo allontanati cessando
di essere simili a Lui, ma non ci ha permesso di perire. Egli è il principio al
quale ritorniamo, la forma che seguiamo e la grazia per cui siamo riconciliati:
l’unico Dio, per la cui opera siamo stati creati, per la cui somiglianza siamo
formati all’unità e per la cui pace aderiamo all’unità. Egli è il Dio che ha
detto: Sia fatto, ed è il Verbo per mezzo del quale fu fatto tutto ciò che ha una
sostanza ed una natura; Dono della sua bontà, per il quale piacque al suo