Page 80 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
P. 80

Scrittura,  ed  osservare  diligentemente  come  la  Scrittura  divina
                  solitamente  allarghi  o  restringa  o  muti  il  significato  suo  a  proposito
                  d’una  stessa  cosa.  Spesso  la  Scrittura  determina  alternativamente  in
                  diversi modi, ora per mezzo del luogo, ora per mezzo dell’azione, o con
                  qualsiasi circostanza, il suo significato. Il significato è determinato per
                  mezzo del luogo, là dove si legge che Beniamino discese in Egitto; per
                  mezzo  dell’azione,  come  nel  passo  in  cui  si  dice  che  Giuseppe  e
                  Beniamino corrono ad abbracciarsi e si scambiano baci.


                                           Capitolo LXXXVII

                       Come la contemplazione cessi nella meditazione e come la
                               meditazione s’innalzi alla contemplazione

                  La discesa di Beniamino in Egitto è il passaggio dalla contemplazione
                  delle cose dell’eternità alla contemplazione delle cose temporali, come
                  fosse abbassare i raggi dell’intelligenza dal vertice del cielo alle tenebre
                  della mutevolezza ed in tanta confusione di cose alternantisi, esaminare
                  la  ragione  dei  giudizi  divini  e  penetrarla  in  gran  parte.  L’incontro  di
                  Giuseppe  e  Beniamino  e  i  loro  baci,  rappresentano  il  fatto  che  la
                  meditazione e la contemplazione si incontrano nella testimonianza della
                  verità.  Quanto  infatti  alla  generale  considerazione  è  indicata  in
                  Beniamino la grazia della contemplazione, così è indicata in Giuseppe
                  la  grazia  della  meditazione.  In  Beniamino  è  dunque  indicata  la  pura
                  intelligenza,  in  Giuseppe  invero  la  vera  prudenza.  In  Beniamino  è
                  indicata cioè la contemplazione relativa alle cose invisibili; in Giuseppe
                  la  meditazione  relativa  alla  morale.  La  comprensione  delle  cose
                  invisibili  riguarda  l’intelligenza  pura,  la  considerazione  dei  costumi
                  riguarda  la  prudenza  vera.  L’intelligenza  pura  è  priva  di  ogni
                  mescolanza  con  l’immaginazione;  la  prudenza  vera  si  distingue  dalla
                  prudenza della carne. La prudenza vera è relativa al modo di acquistare,
                  moltiplicare, conservare il vero bene; la prudenza della carne invece è
                  relativa ai beni passeggeri ed è quella secondo la quale i figli di questo
                  secolo sono detti più accorti dei figli della luce (Lc. 16). Tutte le volte
                  dunque che Giuseppe corre al collo di Beniamino la meditazione cessa
                  e  si  trasforma  in  contemplazione.  Quando  Beniamino  accoglie  suo
                  fratello  che  corre  a  lui,  l’animo  sale  dalla  meditazione  alla
                  contemplazione. Quando Beniamino e Giuseppe si scambiano baci, la
                  divina  rivelazione  e  l’umana  ragione  convergono  nella  testimonianza
                  dell’unica verità. Vedi in che modo la divina Scrittura alterni il modo di
   75   76   77   78   79   80   81   82   83