Page 53 - La grandezza dell'anima
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sostenere  tale  tesi  inconsistente  e  sacrilega  senza  una  volontà  autonoma.
                  Tuttavia il libero arbitrio non è stato dato all'anima perché, sconvolgendo con
                  esso qualche aspetto della realtà, turbi una parte della divina legge razionale. È
                  stato dato appunto dal dominatore sommamente sapiente e invitto di tutto il
                  creato. Ma è di pochi intuire tale verità, come va intuita, e non si diviene capaci
                  di tanto se  non con la vera religione.  È vera religione quella con cui l'anima,
                  mediante la riconciliazione si lega di nuovo a Dio, dal quale s'era disciolta, per
                  così  dire,  col  peccato.  È  essa  dunque  che  nel  terzo  grado  imbriglia  l'anima  e
                  comincia a guidarla, la purifica nel quarto, la rinnova nel quinto, la introduce
                  nel sesto, la nutrisce nel settimo. E ciò avviene talora più celermente, talora più
                  lentamente, secondo che ciascuna anima è più degna per merito d'amore. Ma
                  Dio agisce su ogni cosa con somma giustizia, misura e armonia, comunque si
                  contengano  volontariamente  le  anime  soggette  alla  sua  azione.  È  certamente
                  arduo  problema  quello  del  giovamento  che  ricevono  i  bimbi  della  prima
                  infanzia con l'uso dei sacramenti. Per fede si deve ammettere che se ne ha un
                  certo  giovamento.  La  ragione  lo  troverà,  quando  si  renderà  indispensabile  la
                  ricerca. Mi accorgo però che da tempo ho proposto molti argomenti di ricerca
                  anziché fornirti una buona volta le soluzioni. Sarà comunque molto utile, se si
                  ricerca con la guida della pietà.


                  Chiusura e congedo.



                  36. 81. Stando così le cose, non ci si può sentir contrariati dal fatto che l'anima è
                  stata  unita  al  corpo  per  muoverlo  e  dominarlo.  Non  era  possibile  ridurre  in
                  modo migliore all'uno un ordine reale tanto grande e divino. Così non si deve
                  presumere di ricercare le condizioni dell'anima in un corpo soggetto alla morte
                  e  alle  debolezze,  dal  momento  che  è  stata  giustamente,  a  causa  del  peccato,
                  assoggettata alla morte e può anche in questo stato rendersi degna per virtù;
                  ovvero  quale  condizione  avrà  dopo  la  morte  del  corpo,  dal  momento  che  la
                  pena  della  morte  necessariamente  deve  rimanere,  finché  rimane  il  peccato,  e
                  premio della virtù e della pietà è Dio stesso, cioè la verità stessa. Pertanto, se
                  vuoi, poniamo fine una buona volta a un discorso tanto lungo e adoperiamoci
                  con grande vigilanza e pietà ad eseguire i comandamenti di Dio. Non v'è altra
                  possibilità di sfuggire a tanti mali. Se ho detto qualche cosa di meno chiaro di
                  quanto desideravi, cerca di ricordarlo per chiedermene in altra occasione. Non
                  mancherà a noi che lo cerchiamo quegli che di tutti è maestro.
E. - Sono stato
                  tanto preso dal tuo discorso che ho ritenuto sconveniente interromperlo. E se tu
                  vuoi porre fine al discorso e hai ritenuto di dover esporre per il momento così
                  sommariamente i tre problemi che rimanevano, io accetto la tua decisione. In
                  seguito,  nell'indagine  di  tanto  grandi  problemi,  troverò  un  tempo  più
                  opportuno per riguardo alle tue occupazioni e cercherò di essere anche io più
                  opportuno.
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