Page 3 - La Menzogna
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AGOSTINO DI IPPONA


                                                  LA MENZOGNA



                  Introduzione.

                  1. 1. Riguardo alla menzogna c’è un grosso problema: un problema che spesso anche nei
                  comportamenti della vita di ogni giorno ci crea pensieri. Succede infatti che noi a cuor
                  leggero chiamiamo menzogna ciò che menzogna non è, mentre poi riteniamo lecito il
                  mentire quando si tratta di una menzogna giustificata, come quando è detta a fin di bene o
                  per  misericordia.  Tratteremo  il  problema  con  premura  e  attenzione,  mettendoci  alla
                  ricerca  insieme  con  quanti  come  noi  cercano  la  verità.  Se  poi  abbiamo  o  no  trovato
                  qualcosa, non lo diremo noi parlando con leggerezza, ma al lettore attento lo rivelerà
                  sufficientemente la stessa trattazione. È infatti, il presente, un problema assai oscuro, che
                  nei suoi meandri cavernosi sfugge spesso all’acume dell’investigatore; e succede che a
                  volte ti vedi sfuggire di mano ciò che avevi trovato, mentre a volte te lo vedi riapparire
                  per poi dileguarsi di nuovo. Alla fine tuttavia la nostra disamina, raggiunta una certezza
                  maggiore (per dire così), ci consentirà di delineare la soluzione che adottiamo. E se in
                  questa ci sarà qualcosa di errato (è infatti proprio della verità liberare da ogni errore,
                  mentre la falsità è inclusa in ogni errore), io ritengo che non si sbagli mai con più cautela
                  di quando si sbaglia per l’eccessivo amore alla verità e per un eccesso di zelo nel rigettare
                  la  falsità.  Questo  procedimento  è  ritenuto  un’esagerazione  dagli  ipercritici,  ma,  se  si
                  interrogasse proprio la verità, essa direbbe che non si  è  ancora abbastanza in  regola.
                  Orbene, chiunque tu sia che vieni a leggere, astieniti dalle critiche prima che abbia letto
                  l’opera intera; così sarai meno severo nel giudicare. Non fermarti poi a sottilizzare sulla
                  forma  letteraria,  poiché  abbiamo  speso  molto  lavoro  sul  contenuto,  volendo  anche
                  terminare in breve tempo un’opera così necessaria allo svolgimento della vita quotidiana:
                  motivo per cui la rifinitura dell’eloquio è stata limitata o quasi trascurata del tutto.

                  Menzogna e non menzogna.

                  2. 2. È doveroso fare eccezione per lo scherzo, che di fatto nessuno mai ha considerato
                  una menzogna. Lì infatti è manifesto in maniera evidentissima il senso che ha in animo
                  colui  che  sta  scherzando:  lo  si  ricava  dalla  pronunzia  e  dall’umore  di  chi  parla,  che
                  appunto  non  è  quello  di  uno  che  voglia  ingannare,  sebbene  non  proferisca  la  verità
                  [completa]. Una questione diversa è stabilire se un’anima perfetta possa far uso di un tal
                  modo  d’esprimersi;  ma  ora  non  intendiamo  risolvere  questo  problema.  Eccettuiamo
                  dunque lo scherzo, e vediamo per prima cosa come non si debba considerare bugiardo
                  colui che di fatto non dice menzogne.

                  Definizione di menzogna.

                  3. 3. Occorre dunque precisare cosa sia la menzogna. In effetti non tutti quelli che dicono
                  delle falsità mentiscono: tale è colui che crede o suppone essere vero ciò che afferma. C’è
                  poi una differenza tra il credere e il supporre: chi crede a volte s’accorge di non conoscere





                  Agostino – Menzogna                                                         pag. 1 di 30
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