Page 336 - Il Sacro Corano
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Appendice 11:
A proposito della “ribâ”
Quello che il Corano definisce “ribâ” (termine che viene solitamente tradotto con "usura", è
tutto un complesso di operazioni, ma più ancora una logica speculativa, che si basa su valori
fittizi e tende all’impoverimento della maggioranza dell’umanità e all’arricchimento di
oligarchie economiche sempre più ristrette. Allah dice: “Coloro invece che si nutrono di usura
resusciteranno come chi sia stato toccato da Satana. E questo perché dicono: “Il commercio è
come l’usura”. Ma Allah ha permesso il commercio e ha proibito l’usura. ” (II, 275). Disse
l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui): “Ci sono 73 maniere di praticare la ribâ, la meno
esecrabile equivale a commettere adulterio con la propria madre. La più mostruosa è diffamare
un musulmano”. La ribâ è la rovina delle società, essa rovina i rapporti tra gli uomini e tra gli
Stati. Divide le nazioni in debitrici e creditrici, è iniziatrice di perversi meccanismi inflattivi che
giungono all’azzeramento delle risorse monetarie di intere popolazioni. La ribâ è la maggior
responsabile della deforestazione equatoriale che rischia di provocare enormi danni ecologici in
tutto il pianeta. Infatti, per far fronte al solo servizio del debito estero, paesi come il Brasile, il
Senegal o le Filippine, hanno proceduto a massicce operazioni di disboscamento che hanno già
provocato nel microambiente notevoli variazioni climatiche e hanno dato il via a ben più gravi
squilibri nella biosfera. La ribâ è la rovina delle famiglie, che vengono invitate e convinte a
consumi inutili e costosi mediante offerte di finanziamento del loro debito. L’auto nuova ogni
due anni, il mutuo per la seconda casa, il prestito per le vacanze, la carta di credito che
magicamente trasforma un rettangolino di plastica magnetizzata in un tesoro apparentemente
senza limiti. Ma poi è necessario pagare, e con gli interessi: e allora ci vuole un secondo lavoro
che si aggiunge alla fatica del primo, bisogna che lavori la madre di famiglia, parcheggiando i
figli nei nidi e nelle scuole "a tempo pieno", bisogna insomma sacrificare l’armonia famigliare al
mito del consumo e alla ribâ che lo sostiene. Nel pubblico come nel privato la ribâ è il pilastro
portante di una società disumanizzata e disumanizzante che non conosce più uomini, ma
produttori e consumatori, debitori e creditori, dove già massicciamente e sempre di più non
conta essere ma avere. “Ma Allah ha permesso il commercio e ha proibito l’usura” e ci ha dato il
modo, obbedendo alla Sua Legge, di costruire un’economia al servizio dell’uomo, inshallah!
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