Page 15 - Apologia seconda
P. 15
a morte, al carcere o ad atre simili pene, condannano se stessi e non hanno
bisogno di altri giudici.
... perché chi legge possa convertirsi
XV. – 1. Disprezzai, tra il mio popolo, anche la dottrina empia ed
ingannatrice di Simone.
2. Se voi apporrete la vostra firma a questo libretto, noi lo faremo
conoscere a tutti, affinché, se possibile, siano indotti a mutare.
3. Solo a questo scopo abbiamo composto questi discorsi. Le nostre
dottrine, secondo un giudizio assennato, non sono turpi; anzi sono
superiori a qualunque filosofia umana; quanto meno, non sono certo
simili alle dottrine di Sotade e di Filenide e di Archestrate e di Epicuro od
alle altre opere poetiche di tal genere, rappresentate e scritte, di cui a tutti
è dato di venire a conoscenza.
4. Ma ormai termineremo, avendo fatto quanto era in noi, e con la
preghiera che tutti gli uomini, nella loro totalità, siano resi meritevoli della
verità. Voglia il cielo, dunque, che anche voi giudichiate, nel vostro
interesse, in modo giusto, conforme a pietà e ad amore della sapienza!
GIUSTINO – Apologia seconda pag. 13 di 13