Page 7 - Teologia Mistica
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ammette in sé né il cambiamento, né la corruzione, né la divisione, né la privazione,
né lo scorrimento, né alcun’altra cosa sensibile; e non è neppure qualcuna di queste
cose.
CAPITOLO V
La causa per eccellenza di tutte le realtà intellegibili non è nessuna realtà intellegibile
Procedendo quindi nella nostra ascesa diciamo che < la causa universale >
non è né anima, né intelligenza, e non possiede né immaginazione, né opinione, né
parola, né pensiero; che essa stessa non è né parola, né pensiero; e che non è oggetto
né di discorso, né di pensiero. Non è né numero, né ordine, né grandezza, né
piccolezza, né uguaglianza, né disuguaglianza, né somiglianza, né dissomiglianza;
non sta ferma, né si muove, né rimane quieta, né possiede una forza, né è una forza;
non è luce; non vive e non è vita; non è né essenza, né eternità, né tempo; non
ammette neanche un contatto intellegibile; non è né scienza, né verità, né regno, né
sapienza; non è né uno, né unità, né divinità, né bontà; non è neppure spirito, per
quanto ne sappiamo; non è né figliolanza, né paternità, né qualcuna delle cose che
possono essere conosciute da noi o da qualche altro essere; non è nessuno dei
non-esseri e nessuno degli esseri, né gli esseri la conoscono in quanto esiste; e
neppure essa conosce gli esseri in quanto esseri. A proposito di essa, non esistono né
discorsi, né nomi, né conoscenza; non è né tenebra, né luce; né errore, né verità; non
esistono affatto, a proposito di essa, né affermazioni, né negazioni: quando facciamo
delle affermazioni o delle negazioni < a proposito delle realtà che vengono > dopo
di essa, noi non l’affermiamo, né la neghiamo. In effetti, la Causa perfetta ed unitaria
di tutte le cose è al di sopra di ogni affermazione; e l’eccellenza di Colui che è
assolutamente staccato da tutto e al di sopra di tutto è superiore ad ogni negazione.
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