Page 6 - Teologia Mistica
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parti, gli strumenti, i luoghi divini, gli ornamenti, le ire, i dolori, le collere, le
ebbrezze, le crapule, i giuramenti, le imprecazioni, i sonni, le veglie, e tutte le altre
sacre raffigurazioni proprie della rappresentazione simbolica di Dio. Penso che tu ti
renda conto che questi ultimi argomenti richiedono molte più parole dei primi: sia
gli “Schizzi teologici” che le spiegazioni dei nomi divini devono essere più concisi
della “Teologia simbolica”. Quanto più alziamo lo sguardo verso l’alto, tanto più i
discorsi vengono contratti dalla contemplazione delle realtà intellegibili; così pure
anche ora, nel momento in cui penetriamo nella tenebra superiore all’intelligenza,
noi troviamo non più discorsi brevi, ma la totale assenza di parole e di pensieri. In
quell’altro caso il discorso, scendendo dall’alto verso il basso, si allargava in
proporzione alla discesa; ora invece, elevandosi dal basso verso la sfera superiore, si
contrae in proporzione all’ascesa, e dopo averla compiuta diventa completamente
muto, per unirsi interamente all’Ineffabile. Tu mi chiederai: ma come mai, dopo
avere fatto le divine affermazioni partendo dal primo principio, iniziamo < il
processo delle > negazioni divine partendo dalle ultime cose? Perché nel momento
in cui affermavamo ciò che si trova al di sopra di ogni affermazione, dovevamo fare
queste affermazioni ipotetiche partendo da ciò che era più affine ad esso; ma nel
momento in cui neghiamo ciò che si trova al di sopra di ogni negazione, dobbiamo
negarlo partendo da ciò che è più lontano. Non è forse esso più vita e bontà che aria
o pietra? Ed il fatto che non gozzoviglia e non va in collera non è forse più vero del
fatto che non è oggetto di discorsi e di pensieri?
CAPITOLO IV
La causa per eccellenza di tutte le cose sensibili non è nessuna cosa sensibile
Diciamo dunque che la causa universale, superiore a tutte le cose, non è priva
di essenza, di vita, di ragione, d’intelligenza; non è neppure un corpo, e non
possiede né una figura, né una forma, né una qualità, né una quantità, né un peso;
non si trova in nessun luogo, non è visibile, né può essere toccata materialmente;
non ha sensazioni, né è oggetto di sensazioni, né disturbata da passioni materiali, né
fa albergare in sé il disordine e la confusione; non è neppure priva di forza, come se
fosse soggetta alle vicissitudini del mondo sensibile, né ha bisogno della luce; non
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