Page 4 - L'unione con Dio
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con cuore puro, con coscienza senza rimproveri e con fede senza finzione
                  “pregate il Padre in spirito e verità, nel segreto della vostra anima” (5).
                  L’uomo  saprà  realizzare  questo  ideale  quando  sarà  disinteressato  e
                  spogliato di tutto, quando sarà interamente raccolto in se stesso, quando
                  avrà messo da parte e dimenticato  l’universo intero per  mantenersi nel
                  silenzio  in  presenza  di  Gesù  Cristo,  mentre  la  sua  anima  purificata
                  eleverà  con  sicurezza  e  confidenza  i  suoi  desideri  a  Dio,  e  con  tutto  lo
                  slancio  del  suo  cuore  e  del  suo  amore  si  dilaterà,  s’inabisserà,
                  s’infiammerà, si immedesimerà in lui, fino nel più intimo del suo essere,
                  con una sincerità e una pienezza senza limiti.


                                                    CAPITOLO II
                     SI PUÒ DISPREZZARE TUTTE LE COSE TERRENE PER TENDERE
                                         ALL’UNIONE INTIMA CON DIO

                  Per raggiungere l’unione perfetta con Dio, bisogna disprezzare i beni
                  terrestri
                  Ma l’uomo che intende raggiungere realmente tale stato di perfezione ed
                  entrarvi,  deve  assolutamente  chiudere  occhi  e  sensi;  non  preoccuparsi,
                  non turbarsi, non inquietarsi, non curarsi per nulla delle creature.

                  Raccogliersi in se stessi e attaccarsi a Cristo
                  Bisogna  ch’egli rinunzi completamente  a tutte le  cose di  questo mondo
                  come inutili, nocive, funeste (6); che si raccolga in se stesso, e la sua anima
                  non abbia altro pensiero che per il Cristo doloroso.
                  Egli  dovrà  fare  ogni  sforzo  e  serbare  tutta  la  sua  perseveranza  per
                  arrivare  a  lui  per  mezzo  di  lui:  cioè  a  Dio  per  mezzo  dell’Uomo­Dio,
                  all’intimo della sua divinità per mezzo delle piaghe della sua umanità.

                  Bisogna anche abbandonarsi alla Divina provvidenza
                  Egli  dovrà  infine  con  tutta  semplicità  e  confidenza  abbandonare  senza
                  restrizione ogni cosa alla infinita provvidenza di Dio, secondo le parole di
                  S. Pietro: “Deponete in Lui tutte le vostre angustie, perché Egli si prende
                  cura di voi” (7). E altrove è detto “Non inquietatevi di nulla” (8); “Affida
                  al  Signore  le  tue  cure:  ed  egli  sarà  il  tuo  tutore”  (9);  “Mi  fan  lieto,  o
                  Signore,  le  opere  tue”  (10);  “Sempre  io  tengo  il  Signore  innanzi  a  me”
                  (11);  “Incontrai  l’amato  del  mio  cuore”  (12)  e  “mi  venne  ogni  bene
                  insieme” (13) con lui.

                  Bisogna infine cercare di esplorare il tesoro celeste




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