Page 5 - Il Dio nascosto
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CRISTIANO. Le differenze sono molte. Ma la differenza una e massima è che
                  noi  onoriamo  la  verità  assoluta,  non  mescolata,  eterna,  ineffabile;  invece  voi
                  onorate non la verità stessa come è assoluta in sé, ma come è nelle sue opere;
                  non l’unità assoluta, ma l’unità nel numero e nella molteplicità, e vi sbagliate
                  perché la verità che è Dio non si può comunicare ad altro.

                  PAGANO.  Ti  prego,  fratello,  conducimi  a  capirti  quando  parli  del  tuo  Dio.
                  Dimmi, che cosa sai del Dio che adori?
                  CRISTIANO. So che tutto ciò che so, non è Dio, e che tutto ciò che concepisco,
                  non gli è somigliante, ma che egli è al di sopra di tutto.

                  PAGANO. Dunque Dio è nulla.
                  CRISTIANO. Non è il nulla, perché questo nulla ha il nome di nulla.

                  PAGANO. Se non è nulla, è allora qualcosa.

                  CRISTIANO. Non è qualcosa. Qualcosa, infatti, non è tutto. Dio non è qualcosa
                  piuttosto che tutto.

                  PAGANO. Tu affermi in modo strano che il Dio che adori non e né nulla, né
                  qualcosa, affermazione che nessuna ragione comprende.
                  CRISTIANO.  Dio  è  al  di  sopra  di  nulla  e  di  qualcosa  perché  il  nulla  gli
                  obbedisce  sì  da  divenire  qualcosa.  E  questa  è  la  sua  onnipotenza.  Per  la  sua
                  potenza, egli supera tutto ciò che e o non è, per cui gli obbedisce sia ciò che non
                  è, sia ciò che è. Egli fa che il non-essere venga in essere e che l’essere passi nel
                  non-essere. Egli non è nulla di quanto è sotto di lui e che la sua onnipotenza
                  previene. Pertanto, non può essere detto più questo che quello, perché tutte le
                  cose sono da lui.
                  PAGANO. Può essere nominato?

                  CRISTIANO. È piccola cosa quella che è nominata. La grandezza di ciò che non
                  può essere concepito, rimane ineffabile.
                  PAGANO. È allora ineffabile?

                  CRISTIANO. Non è ineffabile, bensì esprimibile al di sopra di tutto, in quanto
                  è la causa di tutte le cose nominabili. Colui che dà il nome agli altri, come può
                  esser senza nome?
                  PAGANO. È, dunque, esprimibile e ineffabile insieme.

                  CRISTIANO. Neppur questo. Dio non è la radice della contraddizione, ma è la
                  semplicità stessa anteriore ad ogni radice. Pertanto, non dobbiamo dire che è
                  esprimibile e ineffabile insieme.
                  PAGANO. Allora che cosa dici di esso?

                  CRISTIANO. Che egli non è nominato né non nominato, né nominato e non
                  nominato insieme; bensì tutte le cose che si possono dire in modo disgiuntivo e
                  copulativo  per  consenso  o  contraddizione,  non  convengono  a  lui  a  causa
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