Page 6 - Formule dell'Istituto della Compagnia di Gesù
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8. Tuttavia potranno avere uno o più collegi nelle 8. Tuttavia, poiché le case che il Signore ci darà
sedi universitarie, con diritto a rendite, entrate e dovranno essere destinate al lavoro nella sua vi-
possessioni da destinare all’uso e alle necessità gna e non per compiervi studi scolastici; e poiché,
degli studenti. La loro amministrazione, [poi], o d’altra parte, sembra che debba riuscir utile che
sovrintendenza dipenderà completamente dai Su- vengano preparati operai per la medesima vigna
periori Generali o dalla Compagnia, per ciò che del Signore, scelti tra i giovani inclini alla pietà e
concerne la scelta dei rettori o superiori e degli atti a dedicarsi allo studio, che siano come un se-
studenti; l’ammissione o dimissione, minario della nostra Compagnia, anche professa;
l’accettazione ed esclusione, l’ordinamento degli questa potrà avere, per comodità di studio, collegi
statuti; la preparazione, istruzione, edificazione, di studenti, dovunque vi sarà chi, mosso da devo-
ammonizione dei medesimi studenti. [Ed anche] zione, li edifichi e li doti. E non appena questi sa-
la somministrazione del vitto e del vestiario, e di ranno edificati e dotati (non però di beni, il cui
tutto ciò che riguarda il loro governo, direzione e conferimento spetti alla Sede Apostolica), suppli-
cura. In modo tale che, né gli studenti possano chiamo fin d’ora che siano eretti per Autorità A-
abusare di questi beni, né la Compagnia sia in postolica; cioè, siano considerati come eretti. Det-
grado di convertirli in proprio uso, ma provveda, ti collegi potranno avere rendite, entrate e posses-
invece, ai bisogni degli studenti medesimi. Que- sioni da destinare all’uso e alle necessità degli
sti, poi, quando avranno dato prova dei loro pro- studenti. La loro amministrazione, [poi], o sovrin-
gressi nello spirito e nella scienza, e saranno stati tendenza dipenderà completamente dai Superiori
sufficientemente provati, potranno essere ammes- Generali o dalla Compagnia, per ciò che concerne
si nella nostra Compagnia. Tutti i compagni che la scelta dei rettori o superiori e degli studenti;
saranno sacerdoti, benché non abbiano benefici l’ammissione e la dimissione, l’accettazione e
ecclesiastici e rendite da essi derivanti, sono tut- l’esclusione, l’ordinamento degli statuti; la prepa-
tavia tenuti all’Ufficio [divino] secondo l’uso del- razione, istruzione, edificazione, ammonizione
la Chiesa, ciascuno privatamente ed in particolare dei medesimi studenti. [Ed anche] la sommini-
e non comunitariamente. strazione del vitto e del vestiario, e di quanto fos-
se loro necessario; di tutto ciò che riguarda il loro
governo, direzione e cura. In modo tale che, né gli
studenti possano abusare di questi beni, né la
Compagnia professa sia in grado di convertirli in
proprio uso, ma provveda, invece, ai bisogni degli
studenti medesimi. Questi, poi, dovranno essere
tali per intelligenza e moralità, che, una volta fini-
ti gli studi, a buon diritto possa sperarsi dover riu-
scire adatti alle attività della Compagnia. E così,
infine, quando avranno dato prova dei loro pro-
gressi nello spirito e nella scienza, e saranno stati
sufficientemente provati, potranno essere ammes-
si nella nostra Compagnia. Tutti i compagni, poi,
dovendo essere sacerdoti, saranno tenuti
all’Ufficio [divino] secondo l’uso generale della
Chiesa, tuttavia in privato e non comunitariamen-
te o in coro. Similmente, saranno tenuti, in ciò
che riguarda il vitto, il vestiario e le altre cose e-
steriori, a seguire l’uso comune ed approvato dei
sacerdoti di specchiata onestà. Così, ciò che ne
sarà sottratto, per necessità di ciascuno o per de-
siderio del progresso spirituale, venga offerto per
devozione e non per obbligo, come culto ragione-
vole del corpo a Dio, secondo quanto parrà con-
veniente.
9. Ecco le grandi linee della nostra professione 9. Ecco le grandi linee della nostra professione
che, come in un disegno, abbiamo potuto traccia- che, come in un disegno, abbiamo potuto traccia-
re con il beneplacito del signor nostro Paolo III e re con il beneplacito del signor nostro Paolo III e
della Sede Apostolica. Questo è quanto abbiamo della Sede Apostolica. Questo è quanto abbiamo
fatto, ora, allo scopo di informare sommariamen- fatto, ora, allo scopo di informare sommariamen-
te, con il presente scritto, e quanti ci interrogano te, e quanti ci interrogano sulla nostra maniera di
sulla nostra maniera di vivere, ed anche i nostri vivere, ed anche i nostri posteri, se, a Dio piacen-
posteri, se, a Dio piacendo, avremo forse imitatori do, avremo forse imitatori in questo genere di vi-
in questo genere di vita E poiché già sappiamo ta. E poiché già sappiamo per esperienza nostra
per esperienza nostra che esso comporta molte e che esso comporta molte e gravi difficoltà, ab-
gravi difficoltà, abbiamo giudicato opportuno di biamo giudicato opportuno di stabilire che nessu-